La difesa del Napoli è al top del calcio europeo, un dato lo acclama
La difesa degli azzurri è tra i punti forti di un Napoli straordinario. Un dato, in particolare, testimonia l’eccellente lavoro di Spalletti. Statistiche ed analisi per Calcio in Pillole.
La difesa del Napoli è al top del calcio europeo, un dato lo acclama
Si è detto tanto sulla qualità del gioco degli azzurri. A giusta ragione il calcio espresso dagli uomini di Spalletti diviene oggetto di lode sistematica. Definito dagli esperti (nazionali e non) una squadra estremamente godibile con evidenti dissonanze rispetto alle italiche ritrosie per le velleità offensive, il Napoli si presta ad essere una gioia per gli occhi nella manifestazione di un calcio straordinario. Gli azzurri, però, non sono soltanto fraseggio e costruzione offensiva. Oltre alle curatissime trame di gioco, i partenopei vantano una ulteriore – ed assolutamente fondamentale – qualità.
È la retroguardia l’arma in più di un Napoli incontrastabile. La difesa degli azzurri, infatti, stupisce per rendimento ed efficacia, rivelandosi un vero e proprio fortino a protezione della squadra. Un reparto arretrato che ha saputo rivelarsi fattore spesso decisivo. Una difesa che rischia di scalzare centrocampo ed attacco in quanto a decisività nelle economie della squadra.
La difesa del Napoli è al top del calcio europeo, un dato lo acclama
A conferma di ciò, la statistica che premia gli azzurri come seconda miglior difesa dei top cinque campionati europei, con le sole quindici marcature subite. A far riflettere, la presenza, nella stessa graduatoria, ma in quarta posizione, dei campioni d’Europa del Real. Un elemento che aiuta a comprendere la dimensione raggiunta dalla squadra, senza più nemmeno riserve di clamore. Un risultato eccezionale, di merito, idee e lavoro.
Resa straordinaria, dunque, ed ennesima conferma delle eccezionalità dei partenopei. È la misura della forza di una squadra, della qualità dei suoi singoli e delle capacità nel lavoro di reparto. Un dato che, infatti, ritrova la sua importanza nei fattori che lo consentono. Il lavoro settimanale, il giusto approccio agli allenamenti, lo studio e la disponibilità favoriscono l’espressione ottimale di tutto il reparto, nonché una coordinazione efficiente tra i suoi interpreti.
La retroguardia partenopea si fa apprezzare proprio per il suo disimpegno collettivo. Gli uomini di Spalletti, infatti, riescono ad offrire un ottimo rendimento nella difesa a campo aperto, concedendo profondità alle proprie spalle e sopperendo con una certa aggressività in marcatura. Anche in contesti differenti, però, la difesa riesce ad esprimersi al meglio. La squadra riesce a farsi apprezzare anche nel restringimento delle maglie tra le diverse linee della squadra. In tal modo i calciatori mostrano di sapersi avvalere dell’attenzione e concentrazione necessarie per difendere a baricentro basso.
Certo, anche il peso individuale denota una certa importanza. Il Napoli può giovarsi di difensori degni davvero di esser definiti ‘top’. Se Rrahmani ha, infatti, registrato un miglioramento sostanziale nelle ultime stagioni, è il coreano Kim ad aver sorpreso più di tutti. Il numero tre azzurro era chiamato all’annoso compito di sostituire un mostro sacro come Koulibaly, giunto peraltro nello scetticismo generale. Min-jae ha tuttavia saputo impressionare per affidabilità e resa atletica, oltre che per le proprie letture.
L’orchestra di Luciano
Un’orchestra perfetta, dunque, che vede nel suo direttore il principale fautore. I meriti di quanto citato vanno riconosciuti soprattutto a Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo ha saputo riorganizzare un reparto che, nelle precedenti gestioni, sembrava piuttosto risentito nell’efficacia delle proprie prestazioni. L’allenatore è riuscito a ricompattarne gli interpreti, ed a dotarli di un assetto tattico impeccabile. Additato altrove (e spesso) d’esser fonte di sciagure e pentimenti, Luciano sta mettendo la propria firma sulla storicità di questo Napoli.