Sono passati duecentoventuno giorni dall’ultima partita dell’Italia.
Era il 18 Novembre contro l’Armenia e nessuno avrebbe mai potuto immaginare che, da lì a pochi mesi, un nemico invisibile avrebbe piegato completamente l’Italia e il mondo intero.
Dieci mesi dopo, mentre piano piano si cerca di tornare a una normalità diversa, tornano anche gli Azzurri, in un Artemio Franchi completamente vuoto a causa delle normative anti Covid-19, per il debutto in Nations League contro la Bosnia.
L’obbiettivo è la finale, la speranza è quella di ripartire con l’entusiasmo di dieci mesi fa, lo ha detto Roberto Mancini in conferenza stampa.
La Bosnia-Erzegovina è un avversario che l’Italia già conosce, incontrata e battuta sia all’andata che al ritorno nelle qualificazione valide per Euro 2020.
Quello di questa sera sarà il quarto incontro nella storia delle due nazionali, con l’unica sconfitta azzurra risalente al primo scontro diretto del 1996.
L’Italia scenderà in campo con un 4-3-3: in difesa, Acerbi e Chiellini si giocano un posto titolare accanto a Bonucci.
Sulla sinistra partirà Biraghi che ha vinto il ballottaggio con Emerson Palmieri, mentre sulla destra si rivedrà Florenzi.
A centrocampo qualche dubbio su Jorginho, ultimo a raggiungere il ritiro a causa dell’isolamento per contatti avuti con alcuni compagni del Chelsea positivi al Covid.
In caso il tecnico non voglia rischiarlo, partirà titolare Sensi accanto a Barella e uno fra Zaniolo e Lorenzo Pellegrini.
L’attacco sarà formato da Belotti, Chiesa ed Insigne.
Come già anticipato dal ct, tra gli attaccanti ci sarà alternanza e, per questo motivo, Immobile sarà titolare lunedì contro l’Olanda.
Il grande assente per la Bosnia sarà invece Miralem Pjanic, risultato positivo al Coronavirus qualche settimana fa e quindi in isolamento. Il tecnico Bajevic potrà però fare affidamento su un altro perno della sua naziole: Edin Dzeko che, con 58 reti in 107 presenze, è il miglior realizzatore di sempre per la Bosnia Erzegovina.