Deschamps: “All’Italia manca l’esperienza internazionale dei singoli”

Deschamps: “All’Italia manca l’esperienza internazionale dei singoli”

Photo: Federico Pestellini/Panoramic

Una lunga intervista concessa dal commissario tecnico della Francia, Didier Deschamps, ai microfoni di Sport Week. Il ct ha voluto parlare del possibile cammino della squadra francese ad Euro 2020, che debutterà tra 3 giorni nella partita contro la Germania, e il suo pensiero sull’Italia di Roberto Mancini.

Le parole di Deschamps

Il cammino della Francia – “Siamo coscienti di avere grandi mezzi ma le partite non si vincono prima di scendere in campo. Qualità e talento non bastano, serve grande forza mentale, concentrazione, aggressività, determinazione. Tutte cose che abbiamo avuto in Russia nel 2018. Vincere è difficile, farlo una seconda volta ancora di più. L’ambizione non si deve trasformare in eccesso di fiducia”.

Il pensiero sull’Italia – “Può avere l’ambizione di andare lontano anche se forse non ha ancora quel vissuto internazionale a livello dei singoli. Per molti azzurri sarà la prima grande competizione. Ma la stessa cosa è successa per molti miei giocatori come Mbappè e Pavard nel 2018, quindi occhio…”.

Il tecnico Mancini – “Roberto ha costruito qualcosa di molto interessante, con giovani che sono cresciuti a vista d’occhio ottenendo risultati importanti tra Nations League e qualificazioni ai Mondiali. L’età media si è abbassata ma rimangono in rosa alcuni giocatori di esperienza”.

La sorpresa di questo Europeo – “Ci sono tanti giovani talenti in questo Europeo, un po’ come quando è esploso Mbappè allo scorso mondiale. Un esempio è Foden anche se dopo la stagione con il City non sarà più una sorpresa”.

I calciatori azzurri preferiti“Mi piace Chiesa, che ha fatto una bella stagione con la Juve, lo stesso vale per Barella dell’Inter. Poi ci sono Immobile e Verratti che sono sempre elementi preziosi. Mancini ha tanti giocatori che hanno il potenziale di fare bene, ma dovranno confermarsi anche a livello europeo”.

La pace con Benzema – “E’ stato fondamentale rivederci e parlare a lungo di quello che era successo e di molte altre cose. Ma quello che ci siamo detti rimane tra noi. Non c’è stato alcun problema con Giroud. Tutti hanno accolto Karim con naturalezza anche perchè se sapevo che ci sarebbero stati problemi non l’avrei chiamato. Non siamo meno forti senza di lui ma ero cosciente che saremmo stati più forti con lui. E’ un giocatore che ci dà alternative diverse in attacco, fa segnare e fa gol. Pian piano si sta inserendo nel gruppo e c’è già mola sintonia con i compagni”.

Mbappè – “Lui appartiene già alla categoria di Messi e Ronaldo. Ed è più giovane: potrà esprimersi a questi livelli anche in futuro”.

Rabiot – “Le qualità tecniche le ha sempre avute, ma alla Juventus è migliorato molto in fase difensiva. E il fatto di vivere quotidianamente la mentalità dei bianconeri, con l’esigenza di vincere tutte le partite, è stato molto importante per la sua crescita. Oggi è un giocatore completo”.

Maignan, il nuovo acquisto del Milan – “Mike ha ottime qualità naturali. Ha fatto una grandissima stagione con il Lille e anche se in nazionale ha davanti due portieri importanti in futuro avrà un ruolo da protagonista. Ha una forza fisica che gli permette di occupare molto spazio in porta, è difficile trovare spiragli. E andare al Milan non è mai una brutta scelta”.

L’Inter – “Ho conosciuto Conte alla Juve, ma oggi il nostro mestiere è molto diverso. Oggi nessuno può togliere ad Antonio quello che sta facendo, è un vincente. Se un club lo prende lo fa per vincere titoli. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e parlano per lui, il resto non conta”.