Decreto Crescita “salva-calcio”: avanti fino a febbraio

Decreto Crescita “salva-calcio”: avanti fino a febbraio

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Verrà votato oggi in Consiglio dei Ministri il possibile rinvio al taglio del Decreto Crescita: i vantaggi fiscali nel calcio durerebbero fino a febbraio 2024.

I club di Serie A sono al lavoro per mantenere il Decreto Crescita almeno in vista del mercato di gennaio. Nelle prossime ore, in Consiglio dei Ministri, verrà discussa la bozza del decreto “Milleproroghe”, nella quale è contenuto anche il rinvio del taglio al Decreto Crescita. Secondo la Gazzetta dello Sport i vantaggi fiscali presenti al suo interno durerebbero fino al 29 febbraio 2024, in modo da agevolare le squadre di calcio italiane in vista del calciomercato invernale. Ecco tutti i dettagli.

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Cos’è il Decreto Crescita nel calcio

Le squadre di calcio italiane potrebbero vedersi nuovamente agevolate in vista del mercato invernale: possibile la proroga del cosiddetto “Decreto Crescita”. Ma di cosa si tratta? Questa norma permette a tutte le persone con alto reddito, che si trasferiscono in Italia, di vedersi applicare una tassa fissa, con grandi vantaggi fiscali. Nel mondo del calcio consente ai club di risparmiare sulle tasse e conseguentemente di fornire al giocatore un ingaggio netto più alto, visto il risparmio della società sul lordo.

Proroga fino a febbraio

Come spiega la Rosea, non avendo la legge in questione una validità retroattiva, chi firmerà un nuovo contratto entro la data stabilita per il taglio usufruirà ancora del Decreto Crescita per un massimo di cinque anni. Nel periodo di proroga le società di calcio italiane sperano di agire tramite il parlamento per avere un emendamento che faccia saltare del tutto l’abolizione o un rimando di lungo periodo (per qualche anno). Senza Decreto Crescita il rischio per la Serie A è quello di renderla sempre meno appetibile per i grandi calciatori, e di conseguenza rendere il campionato meno prestigioso e competitivo. Per ora i club italiano potrebbero accontentarsi di vedere il Decreto in questione prorogato fino a fine febbraio, in modo da svolgere il mercato di gennaio con più serenità.