De Zerbi sul suo calcio: “Sulla mancanza di coraggio io non transigo”
Il manager del Brighton, Roberto De Zerbi, è stato intervistato per SportWeek, settimanale in edicola sabato con la Gazzetta dello Sport, dove ha parlato di alcuni aspetti fondamentali del suo calcio e della gestione dei giocatori. Di seguito le sue dichiarazioni.
Brighton, De Zerbi racconta il suo calcio e la gestione dei suoi giocatori
Sull’importanza del coraggio
“Se ho un pregio è di sapermi immedesimare nel calciatore: cerco di dargli ciò che vuole. Sulla mancanza di coraggio io non transigo. Se va male mi prendo la colpa e se va bene do i meriti al mio giocatore, ma il non coraggio nel giocare a calcio non lo accetto”.
Una visione incentrata sul possesso palla
“Io quando giocavo mi divertivo quando la palla ce l’avevo nei piedi, non quando ce l’avevano gli altri. Non voglio scommettere sugli eventi della partita, le seconde palle, i rimbalzi, le spizzate. Agli attaccanti la palla gliela devi portare, non buttargliela nei denti”.
Sulla gestione dei calciatori
“Cerco di allenare i miei giocatori per il miglioramento, per il divertimento. A me non interessa che mi seguano come robot, io i soldatini non li voglio, non lo ero io che ero un anarchico. Io voglio dare tutti gli strumenti per facilitare il compito al calciatore, e che durante la partita pensi: ‘Ok mister, mi hai dato tutto, ora ci penso io, ora lascia che la decisione la prenda io”.