De Vrij: “Modulo 3-5-2? È importante che sia chiaro come giocare”

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Intervistato da ELFVoetbal, Stefan De Vrij ha rilasciato una lunga intervista nella quale ha parlato degli europei imminenti, del modulo utilizzato da De Boer, ma anche dell’Inter e del suo compagno di nazionale De Ligt.

Il difensore degli Oranje ha conquistato lo scudetto con l’Inter alcune settimane fa. Ora spera di portare a casa anche l’europeo, che lo vede protagonista nella squadra di de Boer.

Nell’intervista ha parlato del modulo utilizzato dal suo allenatore.

“Dipenderà dall’allenatore. È particolarmente importante che sia chiaro come vogliamo giocare. Che si inizi con quattro o tre difensori, qualcosa cambia. Ma tutti i giocatori sono attivi ad alto livello e abituati ad adattarsi ai moduli. Se è chiaro come lo faremo e ci dimostreremo uniti sul campo, qualsiasi sistema può funzionare bene per gli Oranje”.

“Dobbiamo assicurarci di andare avanti, poi tutto può succedere nella fase a eliminazione diretta; tutti possono battere tutti. Basta una giornata negativa e sei fuori. Nel 2014 abbiamo perso la finale per un pelo. Poteva andare diversamente allora. Penso che la situazione attuale sia sicuramente paragonabile al 2014. Anche allora non avevamo la squadra migliore. Questo è senza dubbio il caso ora. È importante essere un vero gruppo, proprio come allora”.

Inevitabile la domanda sullo scudetto vinto con i nerazzurri.

Finalmente. Mi sono sentito sollevato. Gioia. Un campionato vinto in una competizione importante è una cosa bellissima!”.

Infine alcune parole il difensore nerazzurro le ha spese anche per il suo connazionale Matthijs De Ligt.

Siamo amici, anche se non abbiamo ancora giocato insieme. Quando è venuto per la prima volta in Nazionale ci siamo subito trovati insieme. Da allora siamo sempre stati vicini. Ci facciamo visita regolarmente anche in Italia. Viviamo vicini. Ho capito la sua situazione due anni fa. Per la prima volta in un altro Paese, senza famiglia e amici. Per questo è bello avere un amico e un collega vicino con cui incontrarsi. E non abbiamo mancato di farlo. Anche i nostri amici vanno d’accordo tra loro. Ci incontriamo spesso e parliamo più di altro che di calcio”.