Dopo le varie lamentele da parte degli abbonati nei confronti di Dazn in fatto di qualità e stabilità del servizio offerto. Veronica Diquattro, ad di Dazn Italia e Chief revenue officer per l’Europa ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa in merito alla questione ed ha rassicurato tutti, per il presente e per il futuro:
“La situazione oggi è molto migliorata. Non ci siamo mai nascosti: sapevamo che all’inizio ci sarebbe stato bisogno di un assestamento, fisiologico quando si propone un cambiamento tecnologico radicale. Tra l’altro senza guidarlo del tutto, perché ovviamente per uno streaming adeguato c’è bisogno anche dei servizi di altri stakeholder. E della collaborazione degli utenti: anche quando hanno buone competenze tecnologiche, capita che non si accorgano che il problema magari è che hanno una connessione troppo debole, nonostante la banda larga sia disponibile. Ecco perché spesso serve un’assistenza capillare. Ma, ripeto, la situazione è molto migliorata e siamo soddisfatti“. – continua – “Siamo ai primi passi di un cambio radicale, la svolta verso la digitalizzazione inevitabilmente all’inizio dà qualche problema. Ma i risultati sono incoraggianti da ogni punto di vista: audience, abbonamenti, investitori, miglioramento tecnologico“.
“Servono tempo e investimenti, che noi stiamo mettendo a disposizione del Paese, non solo dei nostri clienti. Abbiamo distribuito sul territorio italiano circa 42 Dazn Edge, le cache che gestiscono il traffico di Dazn, per un investimento di 3 milioni a stagione. Poi c’è il lavoro sulle cinque global Cdn, quello con le telco e con il nostro partner Tim per l’implementazione del multicast. Sono 10 milioni investiti nelle infrastrutture, un patrimonio per il Paese e non solo per noi“. – aggiunge – “Sugli abbonati non diffondiamo dati, né intendo commentare eventuali dinamiche interne ad altre società. Con Tim la collaborazione è ottima. Per noi i numeri sono migliori delle attese: picchi di oltre due milioni di utenti e 99 investitori pubblicitari sul prodotto calcio, in aumento del 20% rispetto all’ultima stagione pre-Covid. Il 75% di queste aziende ha già programmato investimenti per tutto il girone di andata“.
“Il tema della disaffezione alla Serie A è troppo amplificato, anche qui sono i numeri a dire altro: +10% di utenti medi al minuto rispetto al pre-Covid. Una cosa è certa: c’è l’esigenza di scegliere contenuti, format e linguaggi più vicini alle nuove generazioni. E’ quello che cerchiamo di fare in tutte le nostre produzioni: snelle, leggere, originali, lontane dai vecchi schemi“