Davide Di Gennaro: “Il Milan resta la squadra da battere”
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Davide Di Gennaro, calciatore del Portici 1906 ed ex, fra le tante, di Milan e Lazio.
Il Napoli corre, ma il Milan gli sta dietro
“Il Napoli ha fatto il salto di qualità, non tanto per il livello dei nuovi calciatori, perché anche quelli che sono andati via erano tutti fortissimi. Vedo più maturità, più consapevolezza dei propri mezzi. Questo accade quando si dà tempo al mister per lavorare col proprio gruppo. Il Milan resta la squadra da battere perché è campione in carica. Anche qui influisce positivamente il fatto di avere lo stesso allenatore da tempo consolida il progetto tattico. Poi Maldini e Massara sono stati bravissimi, nel tempo, a costruire una rosa di spessore internazionale. Occhio anche all’Atalanta che, nonostante abbia cambiato modo di giocare, si sta imponendo silenziosamente”.
La tua Lazio sta risultando altalenante nei risultati
“In primis faccio un grosso in bocca al lupo a Ciro Immobile. È un grande calciatore e uomo, merita il meglio, speriamo che l’infortunio non sia grave. La Lazio mi sembra più rodata rispetto alla passata stagione, i ragazzi hanno appreso gli insegnamenti di Sarri e quasi sempre riescono a metterli in pratica. Ovvio che poi ripetersi ad alti livelli ogni tre giorni sia estremamente difficile, ma i biancocelesti, quest’anno, diranno la loro”.
Sei appena passato in Serie D al Portici: come si trovano le motivazioni per giocare in interregionale dopo aver indossato maglie gloriose come quelle di Milan e Lazio?
“In realtà il Portici mi ha dato grosse motivazioni, possiamo dire che la società ha riacceso in me quella fiamma, forse, nell’ultimo periodo avevo perso. In primis ci troviamo di fronte ad una società seria, veterana di questa categoria perché la frequenta da ben sei anni, e sappiamo quanto difficile ed oneroso sia stare in Serie D per così tanti anni. Inoltre, dopo decenni in cui sono stato in giro, avevo voglia di tornare a casa, a Portici, nella città che da quindici anni mi ha adottato, visto che mia moglie è di qui, i miei figli sono nati qui e ci viviamo ormai da un decennio. Insomma, è stata una scelta di cuore, ma ho trovato anche un terreno fertile importante”.
Possiamo dire buona la prima: 1-1 casalingo contro una squadra che punta a vincere il campionato
“Sì, siamo molto contenti, mi stavo allenando col gruppo già da due mesi e sapevo fossero tutti ragazzi validi. Ieri abbiamo pareggiato contro la Paganese che, come detto, è una squadra che punta ad arrivare in Lega Pro. Noi, invece, non ci poniamo limiti: testa bassa, ragioneremo partita dopo partita, poi a fine campionato tireremo le somme”.
Dal Meazza al San Ciro di Portici, passando per l’Olimpico
“Devo dire che la piazza porticese è molto calda. Ho visto tanti tifosi, ieri, allo stadio. Sarà compito nostro dimostrare a questa gente di essere all’altezza del loro tempo. Io posso garantire che daremo il 100% in ogni gara. Oltre a noi, però, è importante che anche il Comune faccia il proprio lavoro: a breve dovrebbero iniziare i lavori di ristrutturazione dell’impianto, ed anche quello darà ulteriore linfa e spinta a tutto l’ambiente. Spero anche che il nuovo San Ciro attiri nuovi investitori che possano dare una mano al presidente. In queste categorie, gli sponsor sono vitali, quindi faccio un appello agli imprenditori locali”.
Parli già da leader: ti stai preparando per quando appenderai gli scarpini al chiodo?!
“Sono molto entusiasta di questa esperienza e di questa società. È ancora presto per dirlo, non so ancora che carriera vorrò intraprendere una volta ritirato. Posso solo dire che qui mi sento a mio agio, mi sento a casa. Sono i miei ultimi anni e voglio scrivere un pezzo di storia di questa gloriosa società”.
Come i calciatori argentini che chiudono la carriera nella squadra della propria città?
“Può essere letta così, ma non mi sono ispirato a nessuno. Ripeto: una scelta di cuore, ma anche ponderata grazie alla solidità di questa società. Farò il massimo per riportare il club tra i professionisti”.