Daniele De Rossi è stato intervistato dai microfoni del settimanale Sportweek che uscirà domani in edicola ma nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” è presente un’anticipazione. Dopo aver lasciato la Roma nel maggio 2019 il calciatore ha scelto di giocare nel Boca Juniors. Ma, il suo arrivo è stato segnato da vari infortuni e dopo solo 5 presenze il calciatore ha appeso le scarpe al muro nel 2020. De Rossi è entrato a far parte dello staff della Nazionale di Roberto Mancini. Ma dopo il bel regalo del passato 11 luglio il calciatore ha deciso di abbandonare gli azzurri.
“È stata una scelta difficile ma lascio la Nazionale. È stata una scelta difficile perché mi sono trovato splendidamente con tutti. Io ho dato loro forse l’uno per cento e loro in cambio mi hanno permesso di vivere un’esperienza indimenticabile. Sarò sempre debitore verso la Nazionale. Però ho chiaro cosa voglio fare: allenare. E per quanto possa sembrare strano, visto che ho solo 38 anni e non mi sono mai seduto in panchina, mi sento pronto. Ritorno a Roma? Avverrà quando me lo sarò meritato, ma non è un’ossessione. Totti? Mi auguro possa tornare anche lui, ma… A volte nel calcio c’è un po’ di “fenomenite”. C’è chi parla di calcio come fosse una cosa per scienziati. Mentre i maestri veri, come Mancio, lo semplificano. Scudetto? Juventus in pole come ogni anno. Conte è il più agonista di tutti. Donnarumma? Non deve porsi limiti, può vincere anche il pallone d’oro. Bonucci e Chiellini? Affamati di vittorie e professionisti incredibili”.