La carriera di Patrick Cutrone sta prendendo una piega completamente opposta a quella che gli addetti ai lavori immaginavano nel 2017, quando l’attaccante classe ’98 esordì prima in Serie A e poi conquistò un posto di rilievo nell’organico del Milan sotto la guida tecnica di Vincenzo Montella. L’ex enfant prodige si è perso nel giro di pochi anni, tra il fallimento dell’esperienza inglese al Wolverhampton e il deludente ritorno in Italia alla Fiorentina.
Arrivarono molte critiche nell’estate 2019 agli indirizzi del Milan per la cessione di Cutrone al Wolverhampton, ma col senno di poi non ci fu mossa più corretta. Il club rossonero ha intascato più di 20 milioni di euro tra parte fissa e bonus, un affare considerando le enormi difficoltà riscontrate dall’attaccante in terra inglese. Il misero bottino di 3 gol e 4 assist in 24 partite di Premier League, EFL Cup ed Europa League hanno spinto i Wolves ha cedere il calciatore in prestito, permettendogli di ritrovare fiducia e continuità.
Un gol in più in maglia viola, ma con un totale di 34 gare ufficiali disputate. Inutile dire che il Cutrone-bis in Italia non abbia convinto. Un po’ per l’ingombrante presenza di Dusan Vlahovic, un po’ per la poca incisività mostrata sotto porta. Senza dimenticare, comunque, il negativo avvio di campionato della Fiorentina, con l’esonero di Giuseppe Iachini e l’ingaggio di Cesare Prandelli. La dirigenza viola ha deciso di porre fine al prestito dal Wolverhampton, che a loro volta gireranno il cartellino del calciatore a un altro club. Il primo della lista è il Benevento di Filippo Inzaghi.
L’armonia all’interno dello spogliatoio, l’umiltà di Cutrone e l’ottimo piazzamento in classifica creano il giusto mix di fattori per costruire qualcosa di buono nella seconda parte della stagione 2020/21. Non parliamo di ultima chance, perché Cutrone vanta molti estimatori in giro per l’Europa e la giovane età rappresenta un fattore rilevante. Dalle prestazioni con la maglia del Benevento, però, passa anche il suo futuro. Il riscatto in campo gli garantirebbe, in vista della prossima annata calcistica, la chiamata di un club che non lotta soltanto per la salvezza.