Cutrone-Fiorentina, occasione persa per tutti

Cutrone-Fiorentina, occasione persa per tutti

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Mandando indietro il nastro di questo funesto 2020, a inizio anno la Firenze viola freme per l’arrivo in città di Patrick Cutrone. Classe 1998, giovane, ma con uno score importante alle spalle. Cresciuto nel Milan, nell’estate del 2019 passa per 22 milioni di euro al Wolverhampton. Una cessione dettata da motivi di bilancio, che i tifosi rossoneri presero malissimo. In Premier, però, Cutrone non si ambienta, e presto il suo nome inizia a circolare come papabile per diverse squadre della Serie A. A gennaio, come detto, la spunta la Fiorentina, in cerca da anni di un attaccante importante, intorno al quale costruire il futuro.

Cutrone non è una scommessa, perché al netto dei suoi 22 anni, ha già un bel curriculum in termini di stagioni e presenze in Serie A. Commisso, però, si para le spalle, con una formula piuttosto complessa. L’attaccante arriva in prestito oneroso (3 milioni di euro), con il riscatto fissato a 18 milioni di euro dopo 18 mesi. Ossia, a giugno 2021. A patto, però, che metta insieme almeno 26 presenze da titolare. Una clausola che, da ieri, non c’è più, come ha comunicato il suo agente, Giovanni Branchini: “Ho voluto togliere l’obbligo del riscatto. C’è soltanto un diritto di acquisto: l’ho comunicato oggi al club viola. È strano che in un reparto dove si fatica tanto a segnare, non possa esserci spazio. Dispiace che Patrick non abbia avuto le stesse opportunità degli altri”.

Già, questione di opportunità. Che né Iachini né Prandelli hanno concesso a Cutrone in questa stagione. Schiavi, in un certo senso, di un contratto capestro, che avrebbe obbligato la società ad un esborso troppo gravoso di questi tempi. E troppo gravoso, soprattutto, anche in virtù del contributo altalenante dell’attaccante di Como. Come se non bastasse, nella stessa sessione invernale di gennaio la Fiorentina si era assicurata anche Christian Kouamé dal Genoa. Con il suo arrivo in Viola, il reparto è diventato improvvisamente trafficato, vista la contemporanea presenza di Vlahovic.

Il dilemma, da mesi, è sempre lo stesso: su chi puntare? Nel modulo di Prandelli c’è spazio per una sola punta, e le ragioni di Stato hanno un loro peso. Kouamé è stato un investimento importante (11 milioni di euro), Vlahovic è un giovane da valorizzare, magari spedendolo in prestito, e Cutrone? È un patrimonio ancora del Wolverhampton, ma anche in investimento rischioso. E la Fiorentina, in primis Pradè, non può permettersi di sbagliare. Chissà che con la nuova formula non trovi spazio nelle prossime partite, rimettendo tutto in discussione. Anche il suo riscatto, magari a cifre inferiori.

La sensazione, però, è che per Cutrone Firenze sia stata un’occasione persa, e per la Fiorentina Cutrone sia stato un azzardo. Su di lui, è vivo l’interesse del Bologna, mentre i Viola sono forti su Piatek, dall’Hertha Berlino, non scalda una piazza sempre più grigia e delusa. Difficile darle torto, dopo i soli 10 gol della scorsa stagione e i 3 messi a segno sin qui in Germania…