Crotone, una retrocessione all’insegna della fragilità e dei rimpianti

Crotone, una retrocessione all’insegna della fragilità e dei rimpianti

(Photo Massimo Paolone/LaPresse)

Mancava solo la matematica, ora è ufficiale. Il Crotone retrocede in Serie B. Termina così la cavalcata dei pitagorici che, dopo la retrocessione della stagione 2017/18, erano tornati nella massima serie. Differentemente dal 2017, stavolta non c’è stato nessun ‘miracolo’ e purtroppo la retrocessione è stata inevitabile. L’avvio di stagione, seppur contraddistinto da un inizio horror con tre sconfitte consecutive, sembrava potesse dare nuova linfa a ottobre, in quella magica sera in cui i calabresi fermarono la Juventus (1-1, ndr), chiudendo il match tra i rimpianti perché forse il risultato, paradossalmente, poteva essere maggiormente a favore dell’ex tecnico Stroppa.

Quattro gol alle antagoniste ma non è bastato

Il tecnico è stato esonerato a marzo, per far posto ad un Serse Cosmi che è riuscito a muovere qualcosa nell’animo dei suoi calciatori, cercando di accentrare il potenziale attorno ai due ‘gioielli’ della rosa: Messias e Simy. La parola che più sintetizza l’umore dei tifosi calabresi, così come della squadra è sicuramente una: rimpianto. Sì, perché il Crotone è stato in grado di segnare 4 gol a tutte le rivali salvezza eccetto il Cagliari: Spezia (4-1 all’11esima giornata, ndr), Benevento (4-1 alla 18esima giornata, ndr), Torino (4-2 alla 26esima giornata, ndr) e Parma (4-3 alla 33esima giornata, ndr). La dimostrazione che, faccia a faccia, il Crotone poteva giocarsela con tutte le sue antagoniste per la permanenza in Serie A. Purtroppo, un campionato è fatto di continuità e non solo di sfide incrociate.

Fragili caratterialmente

Non solo gli scontri diretti ma anche, talvolta, la capacità di sfoggiare prestazioni importanti con avversari di livello al di là del risultato. Si pensi al primo tempo con l’Inter nel girone d’andata, agli 84 minuti di Lazio-Crotone prima che Caicedo firmasse il successo biancoceleste, così come la ‘quasi rimonta’ in Napoli-Crotone. Forse Cosmi è arrivato troppo tardi o, probabilmente, è mancato qualcosa dal punto di vista delle convinzioni come più volte sottolineato dal tecnico. “Anche quando ha espresso qualcosa di concreto, questa squadra non s’è mai mostrata forte caratterialmente”. Parlava così Cosmi, prima del match contro il Parma. Un peccato perché, a tratti, il Crotone ha saputo far divertire i propri tifosi. Ed è proprio da qui che deve ripartire la nuova rincorsa alla Serie A.