Cristiano Ronaldo, l’ultima stoccata alla Juventus fa scappare gli sponsor: gli scenari

Cristiano Ronaldo Juventus

Cristiano Ronaldo-Juventus, l'ultimo atto del campione

Se la carta Ronaldo (com’è stata più volte rinominata) resta da valutare riguardo la validità probatoria, oltre all’attendibilità stessa del documento, quello che può complicare le cose alla Juventus è proprio Cristiano Ronaldo. Non per un gol subìto, come quello che gli fece qualche hanno fa da avversario in rovesciata. Stavolta, a rovesciarsi, potrebbero essere gli equilibri di una situazione già contorta. Cristiano Ronaldo è disposto a parlare con i PM. Questo è quanto emerge riguardo gli ultimi sviluppi della Procura Federale di Torino. Tutto pronto per calendarizzare un processo che andrà per le lunghe.

Si comincia il 27 marzo con una proroga di 40 giorni per chiudere l’inchiesta FIGC riguardante il filone delle manovre stipendi della Vecchia Signora. Ronaldo, finora, non ha parlato. Adesso, però, sembrerebbe essere disposto a farlo. Secondo quanto si apprende dalla Gazzetta dello Sport, 47 sono le domande che i PM vorrebbero porre al fuoriclasse. Le indiscrezioni parlano di un Ronaldo determinato. Frenato in precedenza da ragioni burocratiche anziché da negligenza.

Juventus, Cristiano Ronaldo in Procura: gli scenari

Particolare che potrebbe cambiare nettamente lo stato dell’inchiesta sugli stipendi, ma non solo: in esame il suo contratto nella stagione 2020-2021. Sotto la lente d’ingrandimento gli accordi salariali del periodo pandemico, quindi anche le presunte incongruenze che emergerebbero nella eventuale carta Ronaldo. Oggetto d’indagine gli accordi salariali durante il periodo pandemico. Subito dopo la divisione degli utili in ambito della elargizione reddituale relativamente alle proporzioni di rilascio. Vale a dire: se effettivamente i pagamenti siano stati in formule condivise, oppure abbiano favorito un alterazione del bilancio. Contro i termini per l’iscrizione al campionato o più ampiamente le norme legate al FPF. In esame 4 mensilità + 3. Ronaldo non è l’unico chiamato a fare chiarezza.

Juventus Cristiano Ronaldo
L’ex bianconero pronto a deporre

Non resta altro che sbrogliare i passaggi legati alle rogatorie internazionali per far sì che CR7 possa sostenere il colloquio. Passaggio chiave che può – senza dubbio – aprire nuovi scenari e discolpare eventualmente il giocatore che, attraverso i propri legali, fa muro dicendo di non essere a conoscenza di documenti specifici. Inclusa, appunto, la carta Ronaldo di cui tanto si discute. Gli inquirenti, invece, sostengono che dei carteggi importanti sarebbero nelle mani di CR7 (tramite un uomo di fiducia). Una vera e propria garanzia di credito. Accordi vincolanti e nuove formule, oscure alla liceità. Di questo si parla e tale aspetto dovrà essere chiarito.

Gli sponsor pronti al dietrofront

Nel frattempo gli sponsor sembrano essere intenti a cautelarsi: i punti di penalizzazione in classifica (aspetto da discutere in quanto oggetto di possibile ricorso) hanno cambiato gli accordi con i partner finanziari. Nella fattispecie Jeep e Adidas sarebbero pronti a ridurre di molto le specifiche di accordo con i bianconeri. Le perdite acclarate potrebbero essere intorno ai 403 milioni fino al 2027.

Leggi anche – Abodi: “Caso plusvalenze? Ecco cosa sta aspettando il Governo”

Mentre di 103 milioni sarebbero le fuoriuscite se venisse fatto un calcolo ulteriore allungando la prospettiva fino al 2030. Un totale di 506 milioni di perdite, considerando anche Allianz che sostiene la Juventus con lo stadio. Una vera e propria tabula rasa, l’aspetto più ostico è che la chiave per questa “discesa libera” potrebbe essere nelle parole di Ronaldo: la posizione del grande ex potrebbe essere in grado di cambiare la storia.