Crisi Ligue 1: i calciatori si riducono gli ingaggi, ma non tutti

Crisi Ligue 1: i calciatori si riducono gli ingaggi, ma non tutti

(Photo by JEFF PACHOUD/AFP via Getty Images)

La Ligue 1 è in crisi e i piccoli club corrono ai ripari. Lens, Montpellier, Lorient, Reims: sono le prime società che hanno ottenuto dai giocatori e dallo staff tecnico una sostanziale riduzione degli ingaggi. Un modo per alleggerire la voce “costi” nei bilanci delle società alle prese con la chiusura degli stadi e la diminuzione degli introiti dei diritti televisivi. A Lens il presidente Joseph Oughourlian ha chiesto e ottenuto una riduzione degli ingaggi fino al 20%. Uno sforzo collettivo che permetterà al club di risparmiare almeno 2,5 milioni di euro. Soldi che serviranno ai Sangue e Oro per terminare al meglio una stagione esaltante che potrebbe concludersi con un’incredibile qualificazione alla prossima Europa League.

Anche a Montpellier e Strasburgo i calciatori la scorsa settimana hanno firmato un accordo di riduzione dei rispettivi ingaggi fino a giugno. La stessa cosa faranno i giocatori di altre piccole squadre come Lorient e Reims che ieri hanno comunicato ai rispettivi club l’intenzione di ridursi gli emolumenti. Decisive le trattative che si sono tenute tra i club e l’associazione dei calciatori della Ligue 1 e della Ligue 2. A Angers la trattativa tra club e calciatori è appena cominciata, mentre la crisi della Ligue 1 si fa preoccupante.

Le grandi società alla finestra

I grandi club per ora stanno a guardare, nonostante le finanze disastrose. Marsiglia, Saint-Etienne e Nantes dopo i primi timidi tentativi, per ora non hanno trovato alcun accordo con i propri salariati. Mentre altre società per ora non intendono prendere alcuna iniziativa. Tra queste il Psg, il Monaco e il Nizza. Ma anche piccoli club come Dijon, Brest e Nimes.

Infine ci sono il Lille e il Lione che contendono il titolo di campione di Francia al Psg. Entrambe hanno proposto ai propri calciatori un piccolo sforzo economico, ma senza calcare la mano per il timore di compromettere la corsa al primato.