Crisi Barcellona, la svolta che non arriva

Crisi Barcellona, la svolta che non arriva

(Photo by LLUIS GENE / AFP) (Photo by LLUIS GENE/AFP via Getty Images)

A distanza di due mesi e 10 giorni dalla sconfitta contro il Bayern Monaco, il Barcellona è ancora in crisi. L’inizio di stagione, d’altronde, non è stato dei migliori, tutt’altro. Dopo quell’umiliante 8-2 subito, infatti, ci si aspettava la reazione rabbiosa dei blaugrana. Il loro ritorno ai livelli abituali. In poche parole, ci si aspettava la svolta.

No, niente da fare. Nonostante il ritorno alle origini in panchina con un discepolo di Crujff come guida tecnica, Koeman, e nonostante il taglio di giocatori ritenuti a fine corsa come Rakitic, Vidal e Luis Suarez o balbettanti come Semedo e Arthur e l’arrivo di giovani come Dest, Pedri e di un palleggiatore come Pjanic, infatti, il Barça è ripartito come aveva concluso.

Eppure l’era Koeman era iniziata nel migliore dei modi con un netto 4-0 al rinnovato e ambizioso Villareal di Unai Emery. Un risultato arrivato anche grazie alla scelta di Rambo di fare di Ansu Fati una delle stelle della formazione. Fiducia ripagata dal 17enne con una doppietta e un assist nel successo con il submarino amarillo e con un gol a sbloccare il risultato nella successiva vittoria (3-0) con il Celta Vigo.

Due partite, due vittorie, sette gol fatti e zero subiti. Tutto bene quel che finisce bene, anzi no. Già alla terza di campionato, infatti, i ragazzi di Koeman commettono un mezzo inciampo,  pareggiando contro il Siviglia.

Poi, inframezzate dalla larga vittoria con il modestissimo Ferencvaros, le sconfitte con Getafe e Real Madrid. Due squadre tutt’altro che in salute. Il Getafe, infatti, prima della sosta per le nazionali, aveva subito una batosta (0-3) dalla Real Sociedad e il Real, come sappiamo, arrivava al Clasico a seguito di due brutte sconfitte contro il neopromosso Cadice e uno Shakhtar Donetsk falcidiato dal COVID.

Sconfitte che collocano il Barcellona al dodicesimo posto in Liga, anche se a preoccupare di più è l’involuzione della squadra apparsa troppo leggera in attacco. I blaugrana, infatti, stanno soffrendo la mancanza di un numero 9 di ruolo (Suarez ceduto e Griezmann in panchina o fuori ruolo) e stanno pagando la scelta di Koeman di affidare il ruolo di punta a un Lionel Messi che, mai come quest’anno, raramente sorride.

I numeri sono lì a dimostrarlo. Nelle partite contro Siviglia, Getafe e Real Madrid, infatti, la squadra di Koeman ha sempre calciato meno rispetto agli avversari. 12 a 13 il conto nel match contro gli andalusi, 7 a 9 contro la squadra del borgo di Madrid e 10 a 15 nel Clasico.

Dati che mettono a nudo le difficoltà del gioco del Barcellona. Un Barcellona ufficialmente in crisi e bisognoso quanto prima di una svolta. Una svolta che non sembra arrivare.