Cremonese, Braida: “Siamo la squadra con più giovani promesse. Milan? Il mio era magico”
Ariedo Braida, oggi ha 75 anni e da un anno e mezzo è il dirigente sportivo della Cremonese. La squadra che milita in Serie B, ha pretese da A e Braida ora culla il sogno di riportarla nel massimo campionato. Di Serie A, il ds della Cremonese se ne intende, ha vissuto la competizione sia come calciatore (era un attaccante), sia come direttore sportivo del Milan.
La Cremonese con Braida vola in Azzurro
Il bel momento per i grigiorossi si consolida adesso con due dei suoi giovani che potrebbero essere vivaio per la Nazionale azzurra. Il portiere Carnesecchi in prestito dall’Atalanta e il centrocampista Fagioli in prestito dalla Juve, tutti e due impegnati sono impegnati con lo stage di Roberto Mancini in questi giorni.
L’intervista al direttore sportivo Braida
Su queste e altre tematiche, l’ex direttore di Milan e Barcellona, è stato intervistato da Calciomercato.com.
Ecco i dettagli dell’intervista a Braida: “Il calcio è bello a tutte le latitudini, in Champions come a Cremona”.
Le giovani promesse da far crescere. “Siamo la squadra che ne ha di più in campionato. Oggi c’è una selezione spietata, i grandi club prendono i ragazzi migliori che ci sono in circolazione. Noi dobbiamo accontentarci di pescare in prestito da queste squadre”.
Carnesecchi e Fagioli con la Nazionale di Mancini. “Ci fa piacere, certo. In Carnesecchi abbiamo individuato un portiere con prospettive importanti. Peccato non sia di proprietà della Cremonese, ce l’ha prestato l’Atalanta l’anno scorso. Spero che questa convocazione gli dia ulteriori stimoli per poter puntare al livello massimo, dove credo arriverà”.
Fagioli è pronto per la Serie A? “È un ragazzo molto talentuoso, ha delle qualità superiori alla media. Ma credo abbia bisogno di un percorso per poter maturare con calma. Per giocare ad alto livello devi avere anche una struttura fisica di un certo tipo, a volte il talento non è sufficiente. Noi lo aiuteremo a crescere, poi sicuramente le sue qualità sono da squadra importante”.
I talenti di oggi. “Scamacca è l’attaccante italiano più interessante. Anche Frattesi si è messo in evidenza, l’avevo osservato lo scorso anno nel Monza. Ha qualità intriganti, avrà un bel futuro. Ma, posso dirlo, in questo momento c’è una carenza di ragazzi che esprimono valori importanti, ce ne dovrebbero essere di più”.
Su Colombo e il Milan. “Colombo sa cosa penso di lui: è un ragazzo valido, ma ha bisogno di maturare. Poi il tempo dirà se sarà o meno un giocatore da Milan”.
Il Milan è da scudetto? “Essendo uscito dalla Champions penso che in campionato sarà competitivo sino alla fine. Ma è un po’ incompleto, e lo dimostrano le ultime partite. La squadra è calata. Lotterà per lo scudetto, ma qualcosa manca. Ci vorrebbero giocatori importanti che in questo momento il Milan non ha”.
Sul mercato di riparazione del Milan.
“È chiaro che un centrale farebbe comodo. Da tifoso posso dire che i miei amici francesi hanno parlato molto bene di Botman. Potrebbe essere un giocatore ideale per il Milan”.
Su Paolo Maldini. “È stato un grande calciatore, rappresenta la storia del Milan. Sul mercato credo che abbia lavorato in linea con le aspettative della società, ritengo abbia fatto un ottimo lavoro. Anche se a mio avviso c’è ancora molto da fare, per portare il Milan ad essere competitivo ad altissimi livelli”.
La difficile situazione economica di Milan e Barcellona. “Il mio Milan era magico, un momento che si ripeterà chissà quando. Anche se ora stanno provando a tornare in alto. Al Barcellona invece sono state fatte delle follie, difficili da spiegare. Bisogna saper fare le giuste valutazioni. Se le aziende vanno male è perché a volte le persone che le guidano non sono all’altezza del loro ruolo. Se i dirigenti sono bravi i risultati arrivano. Lo vediamo anche qui in Italia, anche se non faccio nomi”.