Cremonese, Braida: “Obiettivo? Crescere come ho imparato al Milan”
Nella giornata di ieri, un pò a sorpresa, Ariedo Braida, ex dirigente di Milan e Barcellona, ha firmato per la Cremonese, dove, dal primo dicembre, svolgerà il ruolo di direttore generale. Ecco le sue prime dichiarazioni:
“Sono entrato in un piccolo grande club e l’ho fatto in punta di piedi, con umiltà e senza l’intenzione di comportarmi da professore”.
Sull’obiettivo che vuole raggiungere con la Cremonese, Braida ha detto:
“Molto semplice, crescere facendo in modo che tutte le componenti, dagli impiegati della segreteria ai giocatori della prima squadra, sentano di appartenere a qualcosa di grande. Qualcosa d’importante, di unico. Questo è il segreto per arrivare lontano. Questo è ciò che ho imparato al Milan con Berlusconi e Galliani e anche al Barcellona”.
Alla domanda sulle differenze tra ciò che faceva per i grandi club e quello che farà alla Cremonese, Braida ha risposto:
“Giudicare un giocatore è il mio mestiere e non cambia se devo cercarlo per la Serie A, per la B o per un top club. Devi sempre capire chi hai di fronte, valutare l’uomo oltre che le doti tecniche e fisiche. Nel calcio moderno è il cervello a fare la differenza, ho visto tantissimi giocatori che si sono persi nonostante il talento”.
Alla domanda allora su come deve essere un giocatore, invece, l’ex Milan ha dichiarato:
“Un giocatore deve essere bravo a leggere l’azione, capace di pensare in anticipo a quello che potrebbe accadere. La velocità di pensiero, più che quella di esecuzione, è determinante. Caratteristiche che si cercano al Milan, al Barcellona e anche alla Cremonese”.