Tre calciatrici afghane hanno visitato questa mattina, insieme al loro allenatore, il Museo del calcio di Coverciano. A riceverle e guidarle nella visita, la Figc e la Nazionale femminile. Le atlete sono state condotte in un percorso di storia e cultura del calcio italiano. Le prime maglie degli Azzurri, la Coppa di Euro 2020, il pallone della finale di Wembley.
“È stato il primo incontro, il primo step di una progettualità più ampia con la quale vogliamo aiutare le calciatrici dell’Herat ad integrarsi nel nostro Paese – ha sottolineato il presidente federale Gabriele Gravina – grazie alle Azzurre è nato un bel rapporto di amicizia che muove dalla passione comune per il calcio in grado di superare ogni confine”.
“Siamo molto felici di averle accolte – queste le parole della Ct Bertolini – per tutto il gruppo è stato un momento davvero speciale. Non potremo mai capire fino in fondo quello che hanno provato, ma vogliamo dimostrare vicinanza e affetto. Hanno vissuto qualcosa di tremendo, dovremo far capire che non sono sole”.
Il progetto di accoglienza per le ragazze della nazionale afghana, promosso da Figc e Comune di Firenze, prevede che formatori, allenatori e tutor siano di supporto nella loro attività calcistica e nella conoscenza della cultura italiana.