Cosa porterà Erik Ten Hag al Manchester United
Ormai è cosa certa: Erik Ten Hag sarà il nuovo allenatore del Manchester United. Una scelta, quella del club inglese, dettata dalle enormi difficoltà che i Red Devils stanno presentando sul campo da ormai troppo tempo. Nonostante i tanti soldi spesi, la squadra ha collezionato fallimenti su fallimenti, e nemmeno il preparatissimo Ralf Rangnick è riuscito a risollevare le sorti di una società tanto gloriosa quanto decaduta.
Il problema di fondo giace nell’assoluta mancanza di progettualità e programmazione, componenti che, al giorno d’oggi, risultano fondamentali nella costruzione di un progetto vincente ed ambizioso. Il tutto è stato ulteriormente aggravato dalle discutibili scelte di mercato operate negli ultimi anni, che hanno lentamente affondato le illusioni dei tifosi ed affossato il morale dell’ambiente.
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The new First-Team Manager of Manchester United: Erik ten Hag.#MUFC || #WelcomeErik
— Manchester United (@ManUtd) April 21, 2022
Manchester United: ecco cosa porterà Erik Ten Hag
I vertici societari sembrano aver finalmente colto il nocciolo del problema, ed hanno deciso di affidare la panchina di Old Trafford ad una delle più grandi menti del calcio moderno: Erik Ten Hag. Il tecnico olandese ha dato spesso dimostrazione di essere in possesso di un genio calcistico di immensa caratura, portando i lancieri ad esprimere non solo un calcio sopraffino, ma anche ad ottenere trofei ed importanti risultati a livello internazionale. La sua storica cavalcata in semifinale di Champions League nella stagione 2018/19 sarà ricordata per lungo tempo, specialmente per i cristallini talenti da lui lanciati, tra cui De Jong, De Ligt e Hakim Ziyech. Nonostante l’Ajax abbia perso molti di quei gioielli, il manager di Haaksbergen non ha battuto ciglio, ed è riuscito in pochissimo tempo a restaurare la competitività della squadra, toccando le giuste corde e valorizzando al massimo le capacità latenti di calciatori come Antony, Haller e Ryan Gravenberch.
Il calcio di Ten Hag è un purissimo figlio del “Calcio Totale” ideato da Rinus Michels negli anni 70, uno stile che ha poi plasmato il football europeo nel corso degli anni. Il concetto di base è sempre quello di dominare l’avversario attraverso un elegante ed armonico possesso palla, mantenendo una mentalità volta totalmente all’attacco. La costruzione di gioco pensata dall’olandese, tuttavia, non è un banale susseguirsi di passaggi orizzontali, bensì una splendida orchestra che gioca a grande velocità, attraverso scambi rapidi e movimenti intrecciati, che rendono la macchina di gioco più imprevedibile e difficile da contrastare. A differenza del calcio di Guardiola, quello di Ten Hag tende a cercare maggiormente la verticalità, sfruttando le capacità di rifinitura delle mezze ali e degli esterni offensivi, che vengono spesso a giocare dentro il campo. Tra i moduli più utilizzati vi sono il 4-2-3-1 e il 4-3-3, ma non sono praticamente mai fissi e si trasformano spesso durante la partita, estendendosi fino al 3-4-3 ed al 4-3-2-1.
Il Manchester United avrà quindi un allenatore in grado di portare un pensiero tattico tanto estetico quanto altamente competitivo, oltre che capace di lavorare al meglio il talento che ha a disposizione. Che la scommessa andrà bene o no, i Red Devils hanno senza dubbio fatto una scelta intelligente e di grande spessore, nella speranza che la nuova era possa portare il club agli antichi fasti.