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Cos’è lo Snus? La “nuova” pericolosa dipendenza dei calciatori

Una moda che perdura ormai da qualche anno, ma della quale se ne parla ancora troppo poco. Lontano dalle telecamere, a “riflettori spenti” per non farsi vedere pubblicamente, ma tanti calciatori ne fanno uso quotidianamente. Di cosa? Dello Snus. Si tratta di tabacco macinato prodotto in Svezia, ed è considerato illegale in Inghilterra e in Europa, tranne che nel paese scandinavo. Nonostante i divieti, però, tantissimi calciatori lo assumono, soprattutto in Premier League, ma non solo, dato che la “dipendenza” si sta espandendo sempre di più. Ma che cos’è lo Snus? È una droga? È pericoloso per la salute? Scopriamolo.

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Che cos’è lo Snus

Prima di addentrarci in discorsi prettamente calcistici (o forse è meglio dire “extra calcistici”), scopriamo che cos’è lo Snus. La sostanza che va di moda tra i calciatori è un tabacco fine macinato, essiccato ed umidificato sotto forma di palline di pasta umida o di bustine simili a quelle del the, ma dalle dimensioni di una caramella. Lo Snus è un prodotto svedese, ed è diffuso principalmente in Svezia e Norvegia. La bustina in questione viene applicata sotto il labbro, a contatto con la gengiva per rilasciare la nicotina direttamente nel flusso sanguigno.

Gli effetti: rischi gravi per la salute

Lo Snus è severamente considerato illegale in Europa e in Inghilterra, tanto che a Milano il 17 ottobre del 2022, ne vennero sequestrati ben 6,6 kili. Oltre al tabacco, la sostanza in questione contiene solitamente: acqua, cloruro di sodio, umettante (che mantiene umida la miscela), bicarbonato di sodio e aromi vari. Quali sono gli effetti? Principalmente agevola il rilascio di dopamina, ma anche aumento delle percezioni, della memoria e diminuzione dell’appetito. In poche parole è un “eccitante” istantaneo. Non è considerata una sostanza dopante, però sicuramente è stimolante e può provocare dipendenza. Chi fa uso di Snus corre diversi rischi per la salute, in quanto il prodotto contiene sostanze cancerogene. Tra i più gravi c’è la possibile insorgenza di tumori e l’aumento del rischio d’infarto e di ictus.

Lo Snus è un problema grande per il calcio europeo

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Una delle prime immagini rese pubbliche di un calciatore che faceva uso di Snus risale al 2016, con Vardy immortalato durante il ritiro dell’Inghilterra con in mano una scatola del “tabacco speciale” e una Red Bull. Le indagini condotte da The Athletic e Daily Mail confermano come il consumo di Snus sia molto più diffuso di quanto si pensi tra i calciatori professionisti, ma anche dei settori giovanili.

La dipendenza da questo tabacco, dal 2016 ad oggi, non è di certo diminuita, anzi, è aumentata esponenzialmente. In Premier League, ormai, lo Snus si è diffuso a macchia d’olio, e la federazione si sta rendendo conto sempre di più dell’ingrandimento del problema, visti i numerosi rischi che si incorrono. Più di recente è stato immortalato in diretta TV Bertrand Traorè dell’Aston Villa. L’attaccante venne pizzicato in diretta seduto in panchina intento ad infilarsi qualcosa in bocca, più precisamente sotto la gengiva. La stessa cosa capitò anche al terzo portiere del Newcastle, Mark Gillespie.

Nonostante sia considerato illegale, lo Snus è ormai una vera e propria dipendenza diffusa nel calcio inglese, ma non solo. Probabile che anche negli altri campionati europei, compresa la Serie A, ci siano diversi calciatori che ne fanno uso. Al momento la questione non sembra aver ancora fatto troppo scalpore, ma le varie federazioni dovranno prendere in considerazione l’espansione di questo fenomeno, che è dannoso per la salute di diversi atleti.

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Published by
Federico Draghetti