Conte è il re degli allenatori: in Serie A il tecnico dei nerazzurri il più pagato, inarrivabile con i suoi 12 milioni netti di stipendio annuale. Al secondo posto, lontanissimo, il portoghese della Roma, Paulo Fonseca, con 2,5 milioni.
Dopo una stagione conclusasi con un secondo posto, a un punto dalla dominante Juventus dell’ultimo decennio, e la finale di Europa League, Conte è ora chiamato a vincere. Soprattutto se si calcola lo stipendio “a vuoto” pagato dall’Inter a Luciano Spalletti.
Anche la Juventus paga ancora un top, ma riesce a bilanciare i 5,5 milioni di Sarri con il milione e 800 mila di stipendio percepito da Andrea Pirlo, alla sua prima panchina assoluta. L’ex centrocampista di Milan e Juventus è solamente settimo nella classifica dei più pagati in Serie A.
Sul podio c’è anche Gasperini, vero top player non giocante del miracolo Atalanta. 2,2 milioni di stipendio per un vero maestro di calcio, che ha portato la regina delle provinciali ai più alti livelli del calcio europeo.
Al quarto posto ci sono invece tre allenatori che percepiscono lo stesso ingaggio: 2 milioni netti per Simone Inzaghi (Lazio), Sinisa Mihajlovic (Bologna) e Stefano Pioli (Milan). Insieme a Pirlo, al settimo posto, anche Claudio Ranieri, cui la Sampdoria riconosce 1,8 milioni a stagione: un’ottima spesa, per quanto esosa, visti i risultati della scorsa stagione.
Tra gli allenatori dei top club particolare il nono posto di Gennaro Gattuso, che riceve un compenso di 1,5 milioni dal Napoli. Stesso stipendio di Di Francesco (Cagliari) e Giampaolo (Torino).
In fondo alla classifica, dopo De Zerbi (Sassuolo) a 1,1 milioni, si susseguono ottimi tecnici. 1 milione per Filippo Inzaghi (Benevento) e Juric (Hellas Verona), 900 mila per Iachini (Fiorentina) e 850 mila per Maran (Genoa). 600 mila per Gotti (Udinese) e Stroppa (Crotone); infine, 500 mila per Liverani (Parma) e Italiano (Spezia).
Una lista piuttosto sbilanciata, soprattutto pensando che il più pagato guadagna 24 volte in più rispetto ai tecnici di Parma e Spezia. Ovviamente, questa stagione chiamerà alcuni allenatori all’esame della vittoria: oltre all’Inter, anche Roma e Lazio sono obbligate a competere per qualche trofeo, visti i costi sostenuti. Le romane, infatti, hanno entrambe un monte ingaggi da top club e riconoscono ai propri tecnici stipendi elevati. Costi insostenibili senza trofei in vetrina a fine stagione.
Il problema è ovviamente la concorrenza. Conte è il re degli allenatori, ma Pirlo può esserne definito il principe. Non ha ancora un ingaggio pari al suo ex allenatore, ma guida la squadra con il monte ingaggi più alto. E oltre alla Juventus, bisogna sempre fare i conti con l’Atalanta di Gasperini, che attualmente sembra imbattibile.
Mai come quest’anno, il campionato non può definire un padrone prestabilito. Almeno sette squadre possono competere per il vertice, e i loro sette allenatori, al netto degli stipendi e degli ingaggi, sono pronti per condurle verso la vetta.