Con te possiamo vincere lo scudetto: Marco Reus a parametro zero | In Serie A con un piano triennale
Dopo dodici anni, 5 trofei e 4 riconoscimenti personali Marco Reus lascerà Dortmund. In Serie A c’è un piano triennale per prenderlo.
Quella bella dozzina, tanti gli anni passati da Marco Reus con la Banda dell’Oro, anche se sono quelli di fila, visto che il nativo Dortmund aveva iniziato nella squadra della sua città prima del triennio con un altro Borussia, il Monchengladbach.
La Banda dell’Oro lo riportò a casa dopo le magie di ‘Gladbach, nel gennaio 2012, per 17,5 milioni di euro, con clausola rescissoria 35 milioni di euro. Dodici anni da tutto e il suo esatto contrario, non certo per il suo talento cristallino.
Dodici anni in cui Marco Reus diventa uno dei migliori tuttocampisti al mondo tanto da scomodare il compianto Franz Beckenbauer, che lo portava sul palmo di una mano. Un po’ centrocampista, un po’ attaccante all’occorrenza. Tecnica individuale invidiabile, abbinata a una super velocità. Visione di gioco e una grande padronanza nel dribbling e rapidità nei movimenti.
Al Westafalen Stadion vince tre Supercoppe di Germania e due DFB-Pokal. Per due stagioni (2012 e 2019) è il calciatore tedesco dell’anno, nel 2013 entra a far parte della squadra dell’anno della UEFA, nella stagione 2013-2014 nella top 11 della Champions. Troppo poco. Perché? Perché quei maledetti infortuni non gli hanno dato tregua.
Presente e futuro
Il presente dice che Marco Reus è un giocatore in scadenza di contratto e secondo la Bild non rinnoverà, per tanti motivi: i rapporti non proprio idilliaci con Terzic, la voglia di cambiare aria, le scelte del club stesso, orientate altrove.
Insomma, si sta per chiudere un super ciclo da oltre 400 presenze (chissà quante sarebbero state senza quei maledetti infortuni) e 167 gol in tutte le competizioni. Sempre secondo la Bild potrebbe esserci un ritorno al Borussia Monchengladbach, la squadra dove si è messo in luce nel triennio 2009-2012. Ma il suo futuro potrebbe anche essere in Italia.
Un Reus alla Klose
La Lazio, infatti, sarebbe pronta a ripetere l’operazione diventata iconica nel 2011, quando assolutamente a sorpresa ma con grande acume e lungimiranza mise a segno il colpo Miro Klose, a parametro zero dopo la super esperienza al Bayern Monaco.
Il 9 giugno di quell’anno Klose firmò un biennale con i biancocelesti, diventando uno degli eroi capitolini ad alzare l’iconica Coppa Italia 2013, quella segnata dal gol di Lulic in finale contro la Roma. Fu una grande mossa, chissà che non venga ripetuta, M’Gladbach permettendo.