Come potrebbe giocare l’Italia di Spalletti?

Come potrebbe giocare l’Italia di Spalletti?

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

L’Italia potrebbe trovare presto in Luciano Spalletti il suo prossimo timoniere. Tutto sembra essere ormai compiuto, ed il tecnico toscano, dopo un biennio a Napoli che lo ha portato a conquistare uno scudetto storico, dovrà portare sulla schiena il pesante fardello di riportare la nostra Nazionale ai Mondiali dopo ben due edizioni senza qualificazione. Spallettone avrà quindi non solo il compito di interrompere una tremenda maledizione, ma di riportare, allo stesso tempo, entusiasmo, freschezza e grandi ambizioni in una squadra che dopo la conquista dell’Europeo si è mostrata in totale caduta libera, al netto di qualche discreta prova nella successiva Nations League. Ma come potrebbe disporsi in campo l’Italia di Spalletti? Che tipo di calcio potrebbe proporre?

(Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Come potrebbe giocare l’Italia con Luciano Spalletti?

Va da se che gli schemi nel calcio moderno non sono mai fissi, e gli asset iniziali sono destinati ad evolversi nel corso della partita in base a sostituzioni, eventuali infortuni e disposizione degli avversari. Il modulo di partenza tuttavia sarà con ogni probabilità il 4-2-3-1, da sempre uno dei più utilizzati dall’ex allenatore del Napoli. alternato ad un più dinamico 4-3-3. L’idea di Luciano Spalletti è sempre stata quella di attaccare l’avversario attraverso il controllo della palla ed un calcio che si sviluppa in verticale, sfruttando moltissimo le corsie esterne e i movimenti in profondità degli attaccanti. Il doble-pivote di centrocampo garantisce qualità nella costruzione ed allo stesso tempo un solido schermo per il reparto arretrato, fungendo a tutti gli effetti da centro di comando dell’intera formazione. La palla deve viaggiare rapida e le spumeggianti trame offensive devono sempre garantire coraggio e imprevedibilità: due ingredienti fondamentali che hanno permesso al tecnico di riportare a Napoli uno scudetto dopo oltre 30 anni.

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Gli uomini chiave

Tenendo a mente i suddetti punti, oltre che l’esperienza azzurra del tecnico, è lecito fare qualche prediction in merito a quelle che saranno le sue scelte in ottica convocazioni. Uno dei punti cardine della Nazionale sarà inevitabilmente Giovanni Di Lorenzo, capitano e icona dei partenopei, un calciatore di grande diligenza, equilibrio e qualità. Sempre nel reparto arretrato un riferimento potrà essere Alessandro Bastoni, viste le sue qualità in costruzione e la crescente maturazione anche in fase difensiva. A centrocampo saranno probabilmente Barella e Tonali ad essere due dei preferiti, vista la loro completezza e capacità di interpretare benissimo entrambe le fasi. In attacco potrebbe tornare in auge il nome di Ciro Immobile, mentre sugli esterni Chiesa e Zaccagni saranno indubbiamente delle scelte solide e forti, ma occhio anche a Berardi.