Come giocherà il Napoli con Rudi Garcia?
Il mondo Napoli ha salutato con lacrime sognanti l’era targata Luciano Spalletti, che è destinata, inevitabilmente, a rimanere fortemente radicata nei cuori di un popolo intero. Nel frattempo però, come nella celebre canzone dei Queen, lo spettacolo deve andare avanti, ed ecco che ora i riflettori si sono rapidamente spostati su Rudi Garcia, tecnico francese che proprio oggi si presenterà ai suoi nuovi tifosi. Un passaggio di testimone intriso di un’aura strana e certamente esotica, in quanto lascia percepire non solo dubbi e paure, ma anche curiosità e tanta speranza. L’ex allenatore dell’Al Nassr, che in passato ha guidato brillantemente anche la Roma, ha in mano l’arduo compito di prendere il posto di qualcuno che ha riportato lo scudetto a Napoli dopo ben 30 anni dall’ultimo, e sarà interessantissimo seguire quella che sarà la sua gestione della squadra in vista della prossima stagione.
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— Official SSC Napoli (@sscnapoli) June 19, 2023
Napoli, inizia l’era Rudi Garcia: ecco come potrebbero giocare gli azzurri con il francese
Rudi Garcia è un allenatore che si è costantemente evoluto nel corso della sua variegata carriera, ma nonostante ciò è rimasto rigido e inflessibile su quelli che sono i principi fondamentali del suo calcio. L’idea di base è quella di attaccare con grande rapidità e con il minor numero di passaggi possibili, attraverso un calcio totalmente verticale e che punta fortemente sugli esterni. Il modulo di base è nella maggior parte dei casi un 4-3-3 o un 4-2-3-1, che si trasforma in un 3-4-3 in fase di costruzione e in un 4-1-4-1 in fase di ripiego. In genere il gioco si sviluppa sugli esterni, con i terzini che si alzano sulla linea dei centrocampisti ed il regista che invece si abbassa sulla linea dei difensori. Lo scopo della manovra è quello di liberare il prima possibile gli attaccanti esterni attraverso scambi di posizione e triangolazioni, in modo da generare, successivamente, potenziali opportunità con il forte supporto dei terzini.
In fase difensiva le squadre di Garcia tendono a riabbassare i terzini ed a muovere gli attaccanti esterni sulla linea dei centrocampisti, in modo da creare due linee compatte sorvegliate dal regista, che deve essere sempre ben posizionato in caso di contropiede. In fase di transizione positiva, infatti, la palla viene fatta viaggiare velocemente in profondità, in modo che gli uomini più rapidi possano creare grandi pericoli alle difese avversarie. Inoltre, Garcia è un tecnico che fa muovere tanto la squadra su tutto il campo con contromovimenti, scambi di posizione e rotazioni, in modo da non dare mai punti di riferimento agli avversari.
I possibili uomini chiave
Andando un po’ ad ipotizzare quello che potrebbe essere l’undici titolare degli azzurri, è impossibile non menzionare Giovanni Di Lorenzo, calciatore che sarà senza dubbio cruciale per i disegni di Garcia. Il capitano partenopeo infatti non è solo un ottimo terzino, ma anche un costruttore di gioco, e ciò andrà notevolmente a migliorare l’imbastimento della manovra attraverso le corsie esterne. Fondamentale per il calcio del francese sarà anche Lobotka, i cui compiti non saranno cosi diversi da quelli svolti sotto la gestione di Spalletti. Lo slovacco si è magnificamente perfezionato nella sveltezza mentale e nella scelta di passaggio, due caratteristiche che risulteranno chiave anche nella prossima stagione.
Khvicha Kvaratskhelia sarà senza dubbio una delle armi piu potenti dei Campioni d’Italia, ed il gioco di Garcia gli darà nuovamente l’opportunità di brillare e sfoggiare al massimo le sue qualità. Anche Lozano potrebbe giovare del nuovo tecnico, vista la sua predisposizione ad inserirsi ed attaccare la porta con frequenza, cosi come quella di Osimhen, che fungerà ancora da punta di diamante dell’attacco azzurro. Il Napoli di Rudi Garcia è pronto a nascere, ed a difendere un titolo a lungo sognato.