Anche la Colombia piange, Cafeteros spazzati dall’Ecuador 6-1
Il rumore del crollo della Germania contro la Spagna ha coperto la debacle analoga della Colombia, regolata dall’Ecuador con un sonoro 6 a 1. Era dal 1977 che i Cafeteros non subivano sei reti in una partita. All’epoca mattatore di serata era stato il Brasile di Zico, Carlos Alberto e Cerezo. Ieri è toccato alle reti di Arboleda, Mena, Estrada, Arreaga, Plata ed Estupinan.
Carlos Queiroz, in 32 anni nelle panchine di mezzo mondo, aveva perso solo un’altra volta con più di quattro gol di scarto, in un match di campionato giapponese nel 1997. James Rodriguez è incredulo e sconsolato a fine partita. Il suo rigore non è bastato a far partire la rimonta.
Gli ecuadoregni sfruttano una partenza a razzo e si ritrovano sopra di quattro reti al 39′. Prima della ripresa Queiroz effettua una sostituzione di massa: cambio di quattro giocatori, nella speranza si accenda la lampadina. Ma la ripresa dice ancora Ecuador, e porta il nome di Gonzalo Plata.
Il ventenne, ala dello Sporting Lisbona, subentra al 32′, si fa ammonire al 60′ e si inventa il gol della serata con una percussione sulla destra messa a termine da un tiro a giro che colpisce il palo e si insacca alle spalle di Vargas, in porta al posto di Ospina.
Es una locura de jugador Gonzalo Plata en el quinto gol de Ecuador 🔥#LaTri #Qatar2022 #EliminatoriasxECDF pic.twitter.com/Em92m48JNI
— Juanse Bastian (@Juanse__Bastian) November 17, 2020
Tutta la squadra si appresta a celebrare la giocata, facendo capannello attorno al giovane. I festeggiamenti corali tardano a placarsi: c’è da far rimettere la maglietta al goleador, che nell’estasi del golazo se l’è levata. L’arbitro però ha già visto: placati gli animi, cartellino rosso per Plata, che si accomoda negli spogliatoi da mattatore di partita e referto.
Per la Colombia la situazione nel girone non appare di certo rosea. Dopo la vittoria inaugurale contro il Venezuela e il pareggio con il Cile, era arrivata già una sonora sconfitta per 3-0 ad opera dell’Uruguay. Ora una batosta che dovrà risvegliare Zapata, Cuadrado e compagni. Il rischio, ancora velato ma da scrollarsi al più presto di mente, è di perdere il treno per i Mondiali.