18° e 19° posto in classifica, difficilmente destinato a migliorare dopo Bologna-Parma di stasera. 2 soli gol fatti, 5 e 6 subiti, rispettivamente. E ancora tanto, tantissimo lavoro da fare, in campo e fuori. Sono questi i temi del pessimo inizio di campionato di Torino e Sampdoria, due squadre da cui ci si aspettava sicuramente qualcosa in più in questo avvio, anche se è fin troppo severo dare giudizi definitivi dopo appena due turni.
Tra Sampdoria e Torino, sono sicuramente i granata ad avere qualche attenuante in più. Urbano Cairo ha affidato a Marco Giampaolo il progetto di un Toro nuovo e diverso da quello di Mazzarri, ma il tecnico toscano ha bisogno tanto di tempo quanto di interventi sul mercato. Ecco, il mercato: un tasto dolente per la maggior parte delle squadre di Serie A (basti vedere le difficoltà di Juventus e Inter), ma che può trasformarsi in un incubo per un Toro largamente incompleto. Le sconfitte contro Fiorentina e Atalanta, anche se diverse nelle dinamiche e nel punteggio, hanno palesato la mancanza di pedine fondamentali nello scacchiere tattico di Giampaolo.
Al suo 4-3-1-2 mancano innanzitutto un centrocampista con ritmo e geometrie (alla Torreira, per citare un obiettivo che sembra però sfumato) e un trequartista più classico rispetto a Verdi. Nonostante lo 0 in classifica, in ogni caso, la squadra di Giampaolo ha mostrato qualche spunto interessante. I gol contro l’Atalanta sono sicuramente segnali positivi, a maggior ragione perché li ha messi a segno il faro della squadra granata. Quell’Andrea Belotti che, con la doppietta di sabato, ha toccato quota 81 gol con la maglia del Toro in Serie A, raggiungendo Valentino Mazzola al terzo posto della speciale classifica guidata da Pulici e Graziani. Una delle poche certezze su cui Giampaolo può costruire un Torino a sua immagine e somiglianza.
Decisamente peggio sta invece la Sampdoria. Se la sconfitta contro la primissima Juventus di Pirlo è sembrata una resa quasi incondizionata, la rimonta subita in casa dal Benevento ha tutta l’aria di una disfatta. Il poco carattere dimostrato dagli uomini di Ranieri per tutti i 90′ all’Allianz Stadium è tornato prepotente sabato, a Marassi, nel momento più inaspettato. Quando cioè, la Sampdoria era comodamente avanti di due gol dopo neanche 20′. Sicuramente merito del Benevento quello di crederci, ma la resistenza offerta dai padroni di casa è sembrata ben poca cosa. Il gol di Gaetano Letizia all’88° ha certificato l’impresa degli uomini di Inzaghi e, allo stesso tempo, il pessimo momento di quelli di Ranieri.
Che, nell’immediato postpartita, si è sfogato così, “Il mercato? Ora non è importante. Sul due a zero c’è da controllare la partita, e invece non l’abbiamo fatto. Siamo frenetici, ragioniamo poco e vogliamo fare tutto di fretta. È inspiegabile, avevo un orologio che ora si è inceppato“. Parole, quelle di Ranieri, ma soprattutto musica, quella delle due sconfitte, che non sono piaciute a Massimo Ferrero. Come riporta il Secolo XIX, ieri, a Bogliasco, è andato in scena un duro faccia a faccia tra allenatore, dirigenza e un infuriato presidente blucerchiato, che avrebbe sottolineato gli sforzi fatti per chiudere colpi importanti come quelli di Candreva e Keita. Dal canto suo, il tecnico testaccino si è detto fiducioso di invertire la rotta. Ma non è affatto scontato che ci riesca, soprattutto perché alle porte c’è un ciclo durissimo: Fiorentina, Lazio e Atalanta prima del derby della Lanterna, in calendario il 1° novembre.