Clamoroso, si dimette dopo dieci giorni lasciando il club senza allenatore | Scoppia il caos

Pioli e Mourinho

Pioli e Mourinho, solo alcuni esempi di una valanga di cambi di panchina - lapresse - calcioinpillole

Dura appena dieci giorni la sua esperienza: non ne vuole sapere di far parte del progetto. E se ne va lasciando tutti di sasso.

Meglio adesso che dopo, verrebbe da dire0. È l’unico pensiero positivo dopo l’incredibile retromarcia che conferma la difficoltà degli allenatori da almeno due anni a questa parte. Basta guardarsi attorno a quello che sta succedendo in Serie A da un po’ per capirlo.

Lo scorso anno il Napoli, la squadra campione d’Italia è stata l’unica tra le big a cambiare allenatore. Perfino l’Inter stava per dare il benservito a Simone Inzaghi, prima che l’allenatore piacentini mostrasse a tutti il suo valore.
La Juve si è tenuta Allegri dopo la penalizzazione, ma è durato soltanto una stagione. Il Milan voleva cambiare Pioli, lo ha fatto una stagione dopo. Roma e Lazio sono partite con Mourinho, Sarri e i loro rispettivi mal di pancia, sappiamo tutti come è finita.

E ancora: un po’ tutti cambiato guida tecnica con ritardo: dalla Fiorentina al Torino, passando al Monza. C’è chi lo ha fatto per necessità, vedi il Bologna e chi perché non sapeva come andare avanti: vedi Udinese, Empoli, Hellas Verona. Perfino l’Atalanta si stava per lasciare con Gasp.

Il caos più totale

E poi c’è la Salernitana, lo scorso anno passata da Paulo Sousa (sul punto di andare al Napoli prima ancora dell’inizio del campionato) a Simone Inzaghi, da Liverani a Colantuono, senza che nessuno fondamentalmente ci capisse qualcosa. La logica conseguenza? Un’ovvia retrocessione.

Quest’anno Iervolino aveva puntato su Andrea Sottil per provare a tornare subito in Serie A. E invece non sarà così. Alla base dello screzio, purtroppo, un’operazione saltata sul più bello, che getta ombre sul futuro del club campano, sempre più nel caos più totale.

Andrea Sottil
Andrea Sottil, nella passata stagione alla guida dell’Udinese – lapresse – calcioinpillole

Iervolino dice no

Sembrava tutto fatto con la Brera Holdings per la cessione del club campano, ma il presidente Danilo Iervolino sul più bello ha detto no. No alle garanzie finanziarie comunicate dal Fondo estero per il pagamento in cinque anni dei circa venticinque milioni richiesti per la cessione della Salernitana, una cifra variabile in base ai risultati tecnici ed economici del club.

Questo matrimonio non s’ha da fare, così Iervolino continuerà a correre da solo, ma il ridimensionamento è già tangibile. Sarà un mercato sostenibile, che passa dalle cessioni di Boulaye Dia, Lassana Coulibaly, Lorenzo Pirola. E chissà quanti altri. In questo caos, Andrea Sottil ha sentito “puzza di bruciato” e, come rivela Gazzetta dello Sport, ci ha ripensato: chiedendo al direttore sportivo, Gianluca Petrachi, di liberarlo. Finisce qui prima ancora di cominciare.