Non accenna a spegnersi il fuoco che ha avvolto la Nazionale in questi ultimi giorni. Le dimissioni di Roberto Mancini hanno spiazzato tutti, compresa la FIGC, la quale non ha preso bene la decisione “di petto” fatta dall’ex CT. Il tecnico di Jesi nelle ultime ore ha dato le motivazioni del suo addio all’Italia, sottolineando la mancanza di fiducia da parte della Federcalcio e del presidente Gabriele Gravina, oltre al cambiamento massiccio del suo staff tecnico. Come riporta la Gazzetta dello Sport, però, non tutto torna, anzi. La FIGC, infatti sta pensando di passare per vie legali. Ecco cosa succede.
I primi dubbi riguardo l‘addio di Mancini in Nazionale sorgono quando, l’8 agosto, la moglie (e legale) di Roberto Mancini invia un SMS a gravina chiedendo di modificare l’aspetto contrattuale, per eliminare la clausola risolutiva in caso di mancata qualificazione all’Europeo 2024. In quel messaggio la parola “staff” non compare, e ci si limita soltanto a fare riferimento alle novità dell’ultimo mese. Chiara è invece la volontà di eliminare la clausola che prevede la rescissione del contratto del tecnico se non ci si qualificasse a EURO 2024. La questione, dunque, pare centrale per l’allenatore, che vorrebbe tutelarsi in caso l’avventura degli Azzurri finisse ancor prima di cominciare. Ovviamente per Gravina togliere la clausola non avrebbe avuto senso, essendo che a brevissimo la Nazionale avrebbe avuto un quadro più chiaro del suo futuro.
Dopo ciò che è accaduto la FIGC sta valutando di passare per azioni legali nei confronti di Roberto Mancini. Il motivo? Il contratto che il tecnico aveva firmato con la Federcalcio non prevedeva clausole che gli permettessero di liberarsi a zero. L’ipotesi di fare causa all’ex CT, dunque, viene presa in forte considerazione.