Cile-Nike, è guerra. Ieri contro la Bolivia coperto il logo
Potrebbe essere una questione che terrà banco a lungo quella tra Nike e ANFP, ossia la Federcalcio del Cile. Il caso è esploso da mesi ma, nel corso del match di ieri in Copa America tra Cile e Bolivia, ha assunto il carattere della vera e propria ‘dichiarazione di guerra’. Infatti, nella partita disputatasi ieri sera, la selezione cilena è scena in campo coprendo il logo della Nike con una bandiera del Cile. Un atto voluto e ‘ostile’ nei confronti del colosso statunitense, già paventato negli ultimi giorni. Sia dai giornali sudamericani, che dalla stessa ANFP che aveva fatto sapere: “Nike ha rescisso unilateralmente il contratto. Ci sarà uno scontro in tribunale”. Ma dove nasce la diatriba?
Stando a quanto riferito da La Tercera e ripreso da El Clarín, due settimane fa la Nike ha inviato una lettera all’ANFP comunicando la rescissione del contratto e, pertanto, il mancato versamento dei fondi pattuiti al momento della firma dell’accordo nel 2015, quando Sergio Jadue era presidente della stessa ANFP. Nel contratto in questione era prevista una serie di incontri minimi da disputare, affinché l’accordo avesse validità e facesse – transitivamente – scattare il versamento della quota. I problemi legati al Coronavirus non hanno consentito al Cile di rispettare il palinsesto, rimanendo praticamente un anno senza giocare. La Nike, dal suo canto, ha provveduto a trattenere i pagamenti.
Un duro colpo che si aggiunge ai già numerosi problemi economici del Cile, sia dal punto di vista calcistico che da quello economico a livello sociale. La stessa Copa America in corso, nell’edizione attuale, distribuirà il 70% di premi in meno per via della crisi pandemica. L’ANFP ha fatto causa alla Nike, chiedendo 4,2 miliardi di dollari e denunciando il mancato pagamento dei soldi concordati tra luglio 2019 e luglio 2020. Si prospetta una battaglia legale lunga e senza esclusione di colpi.