CIES: La Serie A schiera più giovani di Liga e Premier
L’Osservatorio calcistico del CIES ha reso un interessante focus, in cui, si analizzano i campionati in cui vengono schierati maggiormente i giovani di 21 o meno anni, focalizzandosi sui minuti giocati in rapporto al totale della squadra. L’analisi pone come stagione base quella 2015/16, fino ad arrivare ad oggi.
Nei top-5 campionati europei, domina la Ligue1 francese che tocca il 15,4% di minuti giocati da 21 enni, o più giovani, su 1826 partite. Segue la Bundesliga tedesca con il 13,1% su 1530 partite. La Serie A si colloca al terzo posto con il 9,3% su 1900 partite. Il campionato nostrano supera Liga spagnola e Premier League inglese, rispettivamente 9% su 1907 partite e 7,1% su 1908 partite. Il CIES risalta, dunque, l’impegno “italiano” nel puntare sui giovani.
Seguendo l’analisi del CIES, partiamo dalla La Ligue 1 che, tra i tanti giovani, può annoverare una stella assoluta come Mbappè, 21 anni e già campione del mondo con la Francia e finalista di Champions con il Psg, oltre che campione di Francia sia con i parigini che con il Monaco. Nella vetrina del campionato d’oltralpe, spiccano anche Lafont, 21 anni, di proprietà della Fiorentina e ora in prestito al Nantes. Menzione doverosa anche per l’astro nascente Camavinga del Rennes, già uomo record ad appena 17 anni.
La Bundesliga, specchio della mentalità tedesca fortemente improntata sulla crescita dei giovani, è stata la vetrina di tanti campioni e, tuttora, accende i riflettori su dei giovani di assoluto calibro globale. Impossibile non iniziare da Erling Haaland, classe 2000. L’ex Salisburgo è approdato in Germania nel gennaio 2020 e, dopo appena 16 presenze con il Borussia Dortmund, può già vantare 15 reti. Sempre a Dortmund, troviamo anche l’inglese Jadon Sancho, 20 anni, finito nel mirino dello United. Il Bayern Monaco, fresco campione d’Europa, ha mostrato al mondo il giovane canadese Alphonso Davies, 19 anni e già vincitore della Champions League da assoluto protagonista.
La Serie A, competizione di un paese definito per antonomasia “di vecchi”, sta ricominciando a mettere in luce giovani di grandi speranze. Giovani e, in molti casi italiani che, passo dopo passo, andranno anche ad arricchire la Nazionale di Roberto Mancini. I due talenti che, più si sono distinti nelle recenti stagioni, sono senza dubbio Nicolò Zaniolo e Gianluigi Donnarumma, entrambi 21enni. Tra i giovani under-21 del nostro campionato, trovano risalto anche i due ex Lille Leao e Osimhen, rispettivamente di Milan e Napoli. Impossibile non citare i due classe 2000 Sandro Tonali e Dejan Kulusevski, fresco scorer all’esordio con la Juventus, oltre che i talenti Bastoni, Kumbulla ed Esposito.
In Liga spagnola, risalta sicuramente il gioiellino del Barcellona Ansu Fati, classe 2002 già marcatore in Champions League. Nomi di spicco anche quelli di Barrenetxea, 18enne scorer all’esordio contro il Real Madrid, così come il 19enne Camello dell’Atletico Madrid che, al debutto con i colchoneros, ha segnato dopo appena 35 minuti. Nomi forti anche quelli di Rodrygo(classe 2001) e Vincius(classe 2000), pagati entrambi 45 milioni di euro dal Real Madrid. Attenzione anche al talento Riqui Puig del Barcellona, centrocampista nato nel 1999 su cui pende già una clausola da 100 milioni di euro.
In Premier League le attenzioni sono state rivolte al gioiello ex Bayer Leverkusen Kai Havertz, prelavato dal Chelsea per la cifra monstre di 80 milioni. In Inghilterra già spiccano i talenti Foden del Manchester City, classe 2000, e Mason Greenwood del 2001; entrambi protagonisti di uno spiacevole episodio con la Nazionale inglese, oltre che al 21enne già campione d’Europa con il Liverpool Alexander-Arnold. Occhio anche ai già noti Mason Mount del Chelsea(2001) e Gabriel Martinelli dell’Arsenal(2001). Intanto, nelle ultime settimane, abbiamo scoperto anche Reece James, terzino classe 1999 del Chelsea, che ha segnato all’esordio contro il Brighton.
In termini europei, ossia, considerando le prime divisioni dei 15 campionati Uefa, la Serie A si colloca all’undicesima posizione. Primeggia l’Eredvisie olandese con il 23.8% di minuti giocati, da 21enni o più giovani, su 1488 partite. Chiudono il podio la Superligaen danese con il 17,8% su 1176 partite e la Prem’’jer Liha ucraina: 17,3% su 945 partite.
L’analisi globale, condotta sulle prime 80 divisioni nel mondo, è sorprendente: il primo posto va al campionato estone, con il 31,1% dei minuti giocati, seguono Lettonia(27,2%) e Slovenia(26,4%). Ultimo posto per la Super League cinese: solo il 3,9% di minutaggio per gli asiatici, in rapporto a più di 1500 match giocati. La Serie A, nel contesto mondiale, si colloca solo al 61º posto.