Chi tra Paredes e Torreira per la regia della Lazio?

Chi tra Paredes e Torreira per la regia della Lazio?

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

La Lazio sceglierà presto il regista della prossima stagione, ed al momento i nomi più vociferati sembrerebbero essere quelli di Lucas Torreira e Leandro Paredes. Due profili estremamente differenti ma che allo stesso tempo potrebbero risultare entrambi utili per Maurizio Sarri, un allenatore che ha sempre amato una regia rapida e dinamica ma che non ha mai disdegnato calciatori in grado di costruire con traiettorie lunghe ed in possesso di un playstyle più classico. Ma quale dei due giocatori, ad oggi, risulterebbe più utile per il calcio proposto dal tecnico biancoceleste?

(Photo by PABLO PORCIUNCULA/AFP via Getty Images)

Lazio, per la regia Torreira o Paredes: chi risulterebbe più utile a Sarri?

Lucas Torreira è un calciatore che si avvicina moltissimo alla definizione contemporanea di “regista moderno”. In termini prettamente tecnici, tale definizione implica che il giocatore è in grado non solo di costruire le fondamenta delle trame di gioco, ma anche di rompere il possesso palla avversario, fungendo quindi anche da ribaltatore di gioco e generatore di transizioni positive. Il regista uruguaiano gioca generalmente corto e a pochi tocchi, una caratteristica che rende la sua regia rapida, dinamica e composta da un maggior numero di passaggi rispetto a chi conserva uno stile più classico. L’ex Arsenal è inoltre adattabile a mezz’ala di regia, con la possibilità di giocare anche qualche metro più avanti ed occuparsi della rifinitura.

Leandro Paredes è invece un profilo completamente diverso. Sebbene ria in grado di giocare corto e a pochi tocchi, l’argentino è un calciatore che nel corso degli anni ha mostrato di basare la sua costruzione di gioco prevalentemente sull’ampiezza e la profondità, disegnando con frequenza cambi di gioco e lanci. La portata dei suoi passaggi è quindi più lunga anche quando si tratta di verticalizzare, motivo per il quale in Nazionale ha spesso sofferto la pressione avversaria. L’ex PSG è però bravissimo nella gestione della sfera, e dirige i passaggi con grande intelligenza, motivo per il quale potrebbe adattarsi senza troppe difficoltà al football proposto da Sarri, seppur con i giusti tempi d’adattamento.