Chelsea, prolungata la scadenza per la cessione del club
Il Chelsea è in vendita, ma il club londinese dovrà attendere ancora qualche giorno per sapere quali saranno le offerte presentate per l’acquisizione. La scadenza della presentazione delle offerte, fissata inizialmente per lunedì prossimo, infatti, è stata posticipata. A riportarlo è Sky News.
Chelsea: posticipata la scadenza per la presentazione delle offerte
L’ex presidente del Chelsea Roman Abramovich è stato costretto dal governo inglese a mettere in vendita il club. I beni dell’oligarca russo sono stati congelati dal governo del Regno Unito a seguito dell’invasione e della Guerra che la Russia ha scatenato in Ucraina. Nonostante ciò, il processo di acquisizione è supervisionato da Raine Group, la banca d’affari nominata dallo stesso Abramovich prima che i suoi beni fossero congelati. Sempre Sky News riporta che anche che una fonte del gruppo Raine ha affermato che la scadenza è stata rinviata alla metà della prossima settimana per “dare loro un’opportunità piena ed equa di finalizzare adeguatamente i dettagli delle loro proposte”. Inoltre sottolinea che anche il gruppo Raine stia aspettando l’autorizzazione dalla Premier League prima di presentare un acquirente preferito al governo del Regno Unito.
I colleghi di Calcio e Finanza, spiegano come in realtà la maggior parte delle offerte selezionate sono note. In corsa per l’acquisizione del Chelsea c’è sia la famiglia Ricketts che un consorzio guidato da Sir Martin Broughton. Entrambe queste offerte sono state oggetto di polemiche. I fan hanno protestato per il coinvolgimento della famiglia Ricketts a causa delle passate frasi a sfondo razziale di Joe Ricketts in una mail. Mentre l’offerta di Sir Martin Broughton è stata criticata dalla Burma Campaign UK per il suo coinvolgimento con British American Tobacco e il loro rapporto con l’esercito birmano. Un’altra offerta è quella di Todd Boehly, proprietario dei Los Angelses Dodgers, anche questa oggetto di critiche in quanto Boehly detiene una partecipazione di 120 milioni di sterline in una società di scommesse che opera ancora in Russia.