Che fine ha fatto il Verona di Juric?
L’involuzione dell’Hellas Verona ha sorpreso tutti. Da mina vagante del campionato a delusione dell’ultimo mese: gli scaligeri hanno avuto un crollo verticale nelle ultime settimane, coinciso con diversi fattori emersi.
Che fine ha fatto il Verona?
Dalla mancanza di un centravanti dal senso spiccato del gol ad una fantasia appannata da parte di Zaccagni, protagonista di giocate splendide nella prima parte di stagione. Tanti piccoli problemi individuali che possono combaciare anche con Dimarco, Faraoni e Lazovic troppo discontinui, con un Barak troppo assente quando deve fare la differenza e con un Miguel Veloso non ancora al massimo della forma. Anche Silvestri, certezza di inizio stagione, è venuto a mancare nell’ultimo periodo.
Tutto questo ha portato ad un rendimento non eccezionale e a risultati non esaltanti: tre sconfitte nelle ultime tre, una sola vittoria nelle ultime sei partite, il tutto condito da 8 gol fatti ma addirittura 10 subiti. Una vera e propria sorpresa, in negativo, per una delle squadre meno battute del campionato fino a qualche mese fa.
Basti pensare che in 28 partite il Verona ha subito 34 reti, 17 di queste (la metà) sono arrivate però soltanto nelle ultime 10 partite. Un crollo improvviso per una delle squadre più sorprendenti di questa Serie A. La mancanza di un obiettivo concreto a questo punto della stagione sta sicuramente facendo la differenza, ma ciò che emerge maggiormente è la poca brillantezza fisica presente tra le fila degli scaligeri. La squadra di Juric ci ha sempre abituato ad avere un’aggressività e un’intensità nel pressing davvero spiccate: non a caso parliamo delle caratteristiche principali di una compagine molto simile all’Atalanta di Gasperini, note per le sfaccettature appena elencate. La speranza, per i tifosi del Verona e per gli amanti del cacio, è che questa sosta possa ristabilire le gerarchie e soprattutto far ritrovare le forze per un finale di campionato come si deve.