La Juventus scende in campo allo Stamford Bridge (prima volta per Allegri in carriera) in una sfida praticamente decisiva per il primo posto nel girone H di Champions League. Il tecnico dei bianconeri si affida al tridente Mckennie, Chiesa, Morata, con l’americana in una posizione ibrida fra esterno e ruolo dietro le punte. Mediana con Locatelli, Bentancur e Rabiot. Davanti a Szczesny, il quartetto formato da Cuadrado, Bonucci, De Ligt e Alex Safro. Gli uomini di Tuchel, che recuperano Lukaku almeno per la panchina, si affidano a Pulisic nel ruolo di falso nove con Ziyech e Hudson-Odoi a supporto. La difesa è diretta dagli ex “italiani” Thiago Silva e Rudiger.
Primo tempo
La prima frazione è caratterizzata da una partenza a spron battuto del Chelsea che cerca di soffocare le fonti di gioco bianconere (Locatelli su tutti) e di sbloccare la gara per indirizzarla sui giusti binari. La Juventus regge abbastanza bene nei primi venti minuti non correndo particolari pericoli. Al minuto venticinque però su azione d’angolo una sponda sospetta di Rudiger (carambola braccio spalla ritenuta regolare da arbitro e VAR) permette a Chalobah di battere imparabilmente Szczesny. La Juventus non si scompone e sul capovolgimento di fronte va vicinissima al pareggio con Thiago Silva che salva in spaccata sulla linea un perfetto pallonetto di Morata. Per forza di cose la Juve comincia a farsi più propositiva col Chelsea che sfrutta i tanti errori tecnici degli uomini di Allegri (Bentancur pessimo) per colpire in contropiede. Szczesny è miracoloso su una botta volante di James, Bonucci salva in spaccata su Loftus-Cheek, subentrato all’infortunato Kanté (35′). Bentancur cerca di riscattare il primo tempo con una bella conclusione dal limite che sibila a pochi centimetri dalla traversa. Si va al riposo con il Chelsea avanti.
Secondo tempo
La ripresa si riapre senza novità nelle due formazioni. Il primo affondo è di Hudson-Odoi che sulla sinistra fa secco Cuadrado ma si fa respingere il tiro da De Ligt. Thiago Silva impegna Szczesny con un colpo di testa su punizione e poi al 55′ i padroni di casa raddoppiano con un siluro di James in area di rigore, al suo quinto goal stagionale. Due minuti più tardi Hudson-Odoi chiude il match con un preciso piatto a pochi metri da Szczesny al termine di un’azione bellissima condotta da James e rifinita da Loftus-Cheek. Allegri inserisce Dybala per cercare di dare la scossa ma la gara sembra ormai segnata. A venti minuti Tuchel perde Chilwell per un infortunio al ginocchio, Arthur prende il posto di Locatelli, Kean quello di Morata. A dieci minuti dalla fine Allegri lancia nella mischia il classe 2002 De Winter, all’esordio in Champions. La Juve tenta l’assalto finale per cercare la rete della bandiera ma Mendy compie un bell’intervento su un tiro dal limite di Mckennie. Szczesny evita la quaterna ipnotizzando Ziyech a tu per tu (86′). Werner al 94′ sigla il quattro a zero con un tap-in da zero metri su invito dell’esterno marocchino. Per la Juve è notte fonda. La conpsavolezza della qualificazione agli ottavi, ottenuta nel turno precedente, è solamente una magrissima consolazione