Champions League, i 5 competitor in lotta per i diritti TV

Le prossime settimane sono importanti per il futuro del calcio nella tv italiana. Alla fine di questa stagione, 2020/2021, infatti, scadranno i contratti triennali stipulati nel 2017 sia per quanto riguarda i diritti della Serie A sia per la Champions League. Se, però, non è ancora chiaro quando verranno assegnati i primi, i secondi verranno decisi nella mattinata di lunedì.

A essere assegnati, più precisamente, saranno i pacchetti A (A1 e A2), B e C. il Pacchetto A1 contiene 16 partite in esclusiva, la scelta della migliore sfida del martedì e gli highlights dei match, mentre quello A2 17 partite, la migliore del mercoledì, gli highlights delle gare e la Supercoppa Europea in esclusiva.

Il Pacchetto B, invece, contiene tutte e 104 le gare con tanto di sintesi. Il Pacchetto C, infine, è quello che permette la trasmissione della finale di Champions in esclusiva.

Pacchetti, questi, che, secondo le indiscrezioni de Il Sole 24 Ore, verranno contesi da ben 5 competitor quest’anno. Eccoli:

Amazon
Se Netflix, come annunciato dall’AD della Lega De Siervo, potrebbe essere in corsa per i diritti TV della Serie A, Amazon Prime è certamente in lotta per quelli della Champions League. D’altra parte, il canale ha già trasmesso alcune gare di Premier League e Bundesliga.

Sky
L’emittente di Rupert Murdoch è, come al solito, in corsa e vorrebbe ottenere nuovamente il Pacchetto B. Secondo le ultime indiscrezioni, però, partirebbe dietro nelle gerarchie.

Mediaset
Dopo aver avuto l’esclusiva per il triennio 2015-2018, la tv di Berlusconi ci riprova. Non dovrebbe puntare al Pacchetto B, bensì alle partite in chiaro.

RAI
Sarà la sfidante di Mediaset. Come l’emittente di Berlusconi, infatti, anche la tv nazionale ha intenzione di ottenere le partite in chiaro.

DAZN
Nonostante le critiche ricevute in questi anni, in questo momento c’è proprio DAZN in testa per l’ottenimento del Pacchetto B. Quello relativo all’esclusiva.