Champions League, è la sconfitta tattica di Guardiola?

Champions League, è la sconfitta tattica di Guardiola?

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Il Manchester City non è riuscito a vincere la sua prima Champions League della storia crollando 1-0 a Porto e vedendo sfumare la Coppa proprio sul traguardo. Niente terza Champions League dunque per Pep Guardiola dopo le due vinte ai tempi del Barcellona ma lo spagnolo ha delle colpe? Molto probabilmente sì. Negli ultimi quaranta giorni Tuchel lo ha battuto per 3 volte in tutte le competizioni con Guardiola che non ha mai cambiato nulla nelle sue tattiche.

Schierare De Bruyne da falso nove non ha pagato e lo si è visto. Il belga non ha mai creato nulla per tutto il tempo in campo, non ha mai fornito assist e non ha mai calciato in porta. Ma non solo. Gundogan davanti alla difesa non è un giocatore adatto a fare filtro e a interdire oltre che a coprire e schermare la difesa da possibili imbucate. Il risultato è stato che nei primi 45 minuti il City ha concesso tanto campo e creato nulla prendendo il gol di Havertz su un’imbucata.

La poca consistenza in attacco? La mancanza di un centravanti può essere una motivazione. Gabriel Jesus e Aguero sono entrati a partita in corso ma anche Sterling non è riuscito a incidere dall’inizio e non si capisce come mai non abbia agito da falso nove Gungogan o lo stesso Foden. Insomma, è la sconfitta del City e il merito va al Chelsea, ma anche Pep Guardiola ha i suoi demeriti.