Il nostro calcio non ha più nessuna rappresentante nella massima competizione europea. Ottavi di finale amarissimi per la Serie A, che perde in un solo colpo Lazio, Napoli ed Inter e dice addio a speranze e sogni di gloria per le squadre italiane in Champions League.
Un turno di Champions League davvero amaro per il calcio tricolore, che venerdì non avrà nessuna squadra italiana nel sorteggio per i quarti di finale. Niente da fare per la Lazio, per il Napoli e per l’Inter, rispettivamente buttate fuori dal Bayern Monaco, dal Barcellona e dall’Atletico Madrid.
Tre doppi confronti molto diversi e tre eliminazioni altrettanto diverse tra loro. Partiamo dalla sfida che sulla carta era la più disequilibrata, quella tra i biancocelesti e il Bayern Monaco.
I tedeschi per quanto non stiano vivendo la loro miglior stagione, restavano una corazzata del calcio mondiale e la Lazio (qualificata come seconda nel proprio girone) non è stata neanche fortunata nel sorteggio degli ottavi.
Una sfida con troppo dislivello tecnico, fisico e di esperienza e che la Lazio ha provato a tenere in vita grazie all’impresa compiuta all’andata, vincendo il primo round all’Olimpico per 1-0.
Il ritorno però del 5 marzo scorso in Germania ha spento qualunque tipo di illusione. Il Bayern ha fatto il Bayern ribaltando i biancocelesti 3-0 e a sua parziale discolpa la Lazio, è arrivata a Monaco nel peggior momento psicofisico possibile e con fratture interne profonde, che sarebbero poi esplose qualche settimana dopo.
Il doppio incrocio Italia-Spagna che vedeva affrontarsi Napoli-Barcellona e Inter-Atletico Madrid regalava qualche maggior speranza di qualificazione, anche se nei partenopei nè i nerazzurri partivano nettamente favoriti.
La stagione degli azzurri è da considerare estremamente deludente, dove il Napoli ha sbagliato tutto lo sbagliabile nella gestione dell’annata post Scudetto. La partita d’andata concide appena 48 ore dopo l’arrivo di Francesco Calzona, terzo tecnico stagionale della squadra e che riesce a strappare un pareggio per 1-1 al Maradona in una partita non troppo esaltante.
Un po’ come per la Lazio però anche se in misura molto minore, il Napoli non arriva al top per la sfida di ritorno a Barcellona e si porta dietro incertezze e insicurezze, che nella partita giocata martedì sono risultati fatali. Troppi errori difensivi (i due gol subiti in due minuti hanno purtroppo indirizzato la partita), troppa fatica nell’imporre il proprio gioco e l’assenza imperdonabile dei pilastri Kvaratshelia e Osimhen.
E anche se non si è trattato del miglior Barcellona possibile, i blaugrana hanno giocato meglio sfruttando il loro talento individuale. E sbattendo fuori dalla Champions quello che resta dei Campioni d’Italia in carica.
Infine ieri sera il crollo dell’Inter, che non è riuscita a difendere l’1-0 ottenuto a San Siro all’andata ed è caduta ai calci di rigore contro l’Atletico Madrid nella tana del Wanda Metropolitano.
Anche in questo caso si trattava di una sfida molto equilibrata, seppur i nerazzurri dato gli straordinari numeri in campionato, davano l’idea di poter passare il turno contro i Colchoneros.
Ovviamente il livello della Champions è molto più alto e soprattutto ieri l’Inter ha scoperto i limiti di una rosa, che non può prescindere dall’11 titolare e che non dispone di una panchina adeguata per giocarsela alla pari in Europa senza togliere gli inamovibili, (e probabilmente Inzaghi ieri ci ha messo del suo).
L’amarezza dell’aver evitato i supplementari per pochissimo e aver perso i rigori è parecchia in casa nerazzurra, che comunque è uscita con una squadra di pari livello e potrà almeno consolarsi con l’imminente vittoria dello Scudetto, vero sogno stagionale dell’Inter.