Cessione Samardzic, il dg dell’Udinese svela la scelta per gennaio
Cessione Samardzic – L’Udinese ha scelto, ecco cosa farà con il talento serbo: sarà addio o rimarrà a Udine? Il dg del club Collavino svela tutto.
L’Udinese si prepara ad affrontare gli ultimi assalti di mercato da parte di club italiani, e non solo, per Lazar Samardzic, che potrebbe essere vicino alla cessione. Il talento serbo è oggetto del desiderio per diversi club e i friulani dovranno valutare attentamente cosa fare. A parlare della situazione del centrocampista ci ha pensato proprio il direttore generale dei bianconeri Collavino, il quale ha detto la sua sulla probabile cessione del ragazzo, ma anche di Nehuen Perez. Ecco le sue parole.
Cessione Samardzic, il dg dell’Udinese svela tutto
Sulla possibile cessione di Samardzic: “Samardzic è un talento e un valore assoluto, un calciatore che ha fatto vedere il suo grande potenziale fin dal suo primo anno in Italia. È normale che ci siano tanti club interessati a lui, ma oggi non c’è nessuna situazione concreta che ci faccia presagire un suo trasferimento a gennaio. Samardzic diventerà uno dei centrocampisti più importanti d’Europa, ma non prevediamo un suo addio a gennaio“. Chiude alle possibilità di separazione tra Samardzic e l’Udinese in questa sessione di mercato, dunque, il direttore generale del club friulano.
Su Nehuen Perez: “Noi siamo concentrati sulla nostra attività e sul nostro campionato. Non ci preoccupiamo delle voci sui nostri giocatori, pur sapendo che hanno talento. È normale che possano suscitare interesse”.
Il dg dell’Udinese, infine, ha voluto fare una parentesi sul fattaccio del match contro il Milan, che ha visto Mike Maignan oggetto di insulti razzisti. Ecco le sue parole: “Siamo molto dispiaciuti, il nostro club ha immediatamente preso le distanze da qualsiasi forma di razzismo. La nostra società è fortemente ed energicamente determinata ad andare a individuare i responsabili di questi gesti. Ci siamo attivati con tutte le autorità del caso per farlo, fin da ieri sera. Si tratta di una-due, al massimo tre persone, perché non ci sono stati cori e il numero di persone è limitato. Ci tengo a sottolineare che la società Udinese si è sempre distinta per la correttezza dei comportamenti, promuovendo tolleranza e convivenza”.