Lo scontro fra la Superlega e la UEFA si arricchisce di un altro capitolo. Bernd Reichart, neo nominato CEO di A22, ossia la società che promuove il progetto del nuovo torneo, ha rilasciato un’intervista al quotidiano spagnolo AS in cui parla di come l’intenzione sia quella di avvicinarsi alle idee del nuovo pubblico del calcio. E lancia una frecciata all’organizzazione europea.
Il progetto Superlega è ancora vivo. Lo testimonia il fatto che nelle scorse settimane A22, la società promotrice del torneo, abbia nominato il nuovo CEO, ossia Bernd Reichart, per continuare a dare forza. E lo stesso dirigente dà voce al progetto attraverso un’intervista al quotidiano spagnolo AS, in cui lancia una frecciata alla UEFA e insiste sulle novità che il nuovo torneo porterebbe. E che il pubblico apprezzerebbe: “Possiamo accontentarci del fatto che i giovani guardino venti secondi di una partita su TikTok oppure possiamo reagire e lavorare per migliorare le cose. Dare il miglior calcio deve essere la locomotiva del progetto” sottolinea Reichart.
E aggiunge: “Non possiamo mettere a repentaglio la salute dei giocatori. La priorità non dev’essere avere più partite, ma partite migliori. E mi sembra che il nuovo format della Champions non ne tenga conto”. Rimarcando un aspetto: “La Superlega non sarà una competizione esclusiva o chiusa. Non ci saranno membri permanenti. Oltre a Real Madrid, Barcellona e Juventus ci sono tanti altri club che hanno preoccupazioni e idee per migliorare il calcio in Europa”.
Il 15 dicembre è il giorno in cui verrà emessa la sentenza della Corte di Giustizia Europea in merito alla questione se la UEFA sia un monopolio o no. Da qui poi si partirà con l’adeguamento del progetto: “Abbiamo un profondo rispetto per la Corte. Pertanto, non anticipiamo decisioni giudiziarie e non vogliamo speculare su di esse. In ogni caso, continueremo a lavorare con tutti i club e la famiglia del calcio per fornire le soluzioni necessarie. osserveremo ciò che la Corte ordina, in ogni senso, e spero che tutti lo faremo”.
E conclude: “È inconcepibile che il presidente della Liga dichiari pubblicamente che non gli importa cosa pensa la giustizia europea perché i politici potranno legiferare contro il parere della CGUE per proteggere la UEFA. Non è così che funziona l’Unione europea e non è questo il rispetto che meritano le nostre corti di giustizia”.