Il presidente della UEFA Aleksander Ceferin è intervenuto a SportLab in occasione del 75esimo anniversario di Corriere dello Sport e Tuttosport. Gli argomenti trattati sono molteplici, dalla Nations League a Euro 2020, passando per Fair Play Finanziario e VAR. Il numero 1 della UEFA si è anche soffermato sull’idea di una Superlega, definendosi come altri non convinto. Ecco le sue dichiarazioni.
“La Nations League è una grande competizione, che è iniziata e che arriverà alla fine. Dobbiamo essere ottimisti, Io non ho dubbi che proseguiremo con la Nations League. La decisione di rimandare Euro2020 fu presa a marzo, quindi molto presto. Ma sappiamo che è stata la scelta giusta nell’ottica di dare priorità a campionati e coppe europee. Tutte le federazioni hanno dimostrato solidarietà . Siamo riusciti a terminare le competizioni, quindi a scelta è stata giusta. Se ad aprile saremo nelle condizioni di dover scegliere fra finire i campionati o giocare l’Europeo? Prima di tutto non siamo negativi, non pensiamo a scenari peggiori. Sono certo che concluderemo i campionati e che giocheremo l’Europeo. Il dubbio è sugli spettatori, ma sono ottimista, l’ottimismo fa andare avanti il mondo”.
“Playoff in Serie A e negli altri campionati? Spetta a ogni nazione decidere. Il sistema delle coppe ad agosto è stato stimolante, un modo interessante di gareggiare. Ma onestamente dubito che i campionati nazionali possano adottare questo formato. E’ dura gareggiare in testa per una stagione e poi magari essere eliminati dopo una sola partita. Il protocollo UEFA dice che con 13 giocatori si può giocare. Sono pochi, 13 giocatori non sono abbastanza. Ma anche la situazione generale è così. Speriamo che duri solo pochi mesi e poi finisca, intanto dobbiamo adattarci. Sono un problema i 13 giocatori, gli stadi vuoti, i test ogni giorno… Dobbiamo adattarci, l’alternativa è chiudere tutto. Noi questo non lo faremo, non chiuderemo”.
“Superlega? Tra noi e leghe c’è una forte cooperazione. La cosa positiva in questa situazione è che ora c’è dialogo e solidarietà. La Superlega è un’invenzione di alcuni club e di alcuni media soprattutto italiani, non nostra. Sarebbe uno dei progetti più noiosi al mondo. Ne parlano due o tre club che pensano di meritare di vincere più di altri ma che in realtà vincono poco. Non è una discussione seria, questo tipo di idee ucciderebbero il calcio. Sono fortemente contrario ad una super lega e soprattutto ad una super champions”.
“La situazione delle perdite nel mondo del calcio mi preoccupa. Abbiamo tutti contraccolpi economici. Non è ancora finita, non sappiamo a quanto ammonteranno le perdite alla fine. Quando tutto sarà finito capiremo come reagire. In circostanze del genere come UEFA abbiamo stanziato dei fondi, di solito usati per le infrastrutture, ma oggi i club possono usarli come vogliono”.
“Il FFP sta funzionando. Il calcio eruropeo ha recuperato le perdite. Ma dobbiamo riformare il sistema perché i tempi sono cambiati, dobbiamo ammodernarci. Ma ora è troppo presto per parlarne al pubblico, la discussione è appena cominciata. Ci sono molte proposte, su come migliorare il VAR. Per me la cosa più utile è che sia usato per le situazioni più controverse. La soluzione è limitare il VAR, sul fallo di mano per esempio ci sono diversi dubbi. O sul fuorigioco di 1-2 cm. E naturalmente sul portiere che magari supera la linea di pochi centimetri durante il calcio di rigore”.