Da quando si è insediato a capo della UEFA, Aleksander Ceferin ha sempre dichiarato che alcune regole nel calcio dovevano essere riviste. Più di una volta, infatti, ha parlato del fuorigioco che, secondo lui, non è tale se millimetrico, accennando anche l’introduzione di un nuovo metro di giudizio. Se, però, la revisione del fuorigioco è al momento un’ipotesi, Ceferin si è mosso per quella relativa ai falli di mano.
Il presidente della UEFA, infatti, ha scritto una lettera alla FIFA in seguito ai troppi rigori concessi (non ultimo quello di Upamecano di mercoledì) per falli involontari. FIFA che questo mese riunirà l’IFAB, l’organo che decide sulle norme del gioco. Ecco il contenuto della missiva di Ceferin sui falli di mano:
“Il tentativo di definire rigorosamente i casi in cui il tocco di mano è fallo ha portato a molte decisioni ingiuste. Decisione accolte con frustrazione e disagio da parte di tutta la comunità calcistica.
Lo spirito del gioco deve essere preservato in ogni momento. Credo che tornare alla formulazione precedente, magari rivista e integrata da una disposizione che non consenta di segnare gol con mano o braccio, sia un’opzione da tenere in considerazione.
D’altronde accade abbastanza di frequente che la palla colpisca accidentalmente le mani o le braccia dei giocatori. Lo spirito della regola, tuttavia, è chiaramente che, per questi casi inevitabili, non si debba punire i giocatori. Con il rischio, inoltre, di frammentare il gioco e di creare situazioni che influenzino i risultati.
L’uso del VAR, poi, ha semplicemente esasperato il problema e spinge arbitri e media a vivisezionare ogni singola situazione, con risultati controversi.
Le braccia fanno parte dei corpi e il loro movimento è necessario per preservare l’equilibrio del corpo, rendere tale sforzo efficace ed evitare infortuni. Troppo spesso, ormai, si vedono i difensori costretti ad assumere posizioni innaturali semplicemente per evitare il rischio che la palla colpisca accidentalmente mani o braccia. Dando, così, origine a un calcio di rigore.
Se lo spirito originale di questo emendamento era quello di evitare che un gol venga segnato con una mano o un braccio, quest’ultima disposizione va ben oltre il razionale. Ciò, infatti, porta all’annullamento dei gol in seguito a situazioni in cui la palla può aver colpito minimamente mani o braccia di un giocatore. Per di più senza intenzionalità, con gli arti in una posizione naturale e con una deviazione senza impatto significativo sulla rete.
Non c’è da vergognarsi nell’ammettere che a volte le decisioni prese per il bene comune non raggiungono i loro obiettivi e che vadano riviste. Ciò non minerebbe certamente i meriti e la credibilità dell’IFAB, il cui servizio al gioco e la dedizione al miglioramento delle sue regole è pienamente apprezzato da tutti”.