Edinson Cavani, per tutti il Matador. Ancor più per quelli di Napoli che ricordano quanto l’ex Palermo sotto il Vesuvio ci abbia lasciato un pezzo di cuore: le radio – in tutta la Campania o quasi – parlano dell’addio (che in realtà è un arrivederci) di Mertens al Napoli. 9 anni non si cancellano con un colpo di spugna. Se non ci fosse stato questo “lutto calcistico”, i partenopei – come ogni estate – avrebbero sperato di vedere (anzi, rivedere) Cavani al Napoli. Fantamercato, ma l’uruguaiano rappresenta per molti quella sicurezza e quel ritorno al passato che fa nostalgia e romanticismo.
Allora che male c’è a scomodare un po’ di dolcezza proprio a cavallo della notte di San Lorenzo? Cavani non è una stella cadente. Semmai una stella che vuole evitare di cadere prima del tempo. Ha avuto una stagione (passata) piuttosto sfortunata: allo United non è riuscito a imporsi tra concorrenza con Cristiano Ronaldo e infortuni. Ora, da svincolato, cerca qualcosa di nuovo. Entusiasmante, possibile. Qualcosa in grado di dimostrare che non è ancora finita: un ultimo ballo, per dirla alla Michael Jordan, ma come si deve.
Il Napoli resterà un sogno, così come la Salernitana e il Monza. Tuttavia, il Matador non dimentica (neppure stavolta) i napoletani. Lascia da parte la Serie A, ma fa leva su uno dei suoi (ex) rappresentanti maggiori che per Napoli è passato e cerca fortuna in Spagna. Si tratta di Rino Gattuso: un altro che con i partenopei ha un conto aperto e, forse, in sospeso. Parte del risarcimento se l’è preso contro l’Atalanta. Una vittoria, anche se solo in amichevole, per ricordare all’Italia del calcio che uno come lui non può essere messo in un angolo. Vedi Napoli, leggi anche (per forza) Firenze. Sassolini che Gattuso si è tolto a suon di prestazione e gol e che adesso vorrebbe togliersi anche Cavani.
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Per questo strizza l’occhio a chi come lui ha qualcosa da dimostrare anche se non dovrebbe più garantire nulla alla luce di una certa esperienza. Gattuso e Cavani sono due facce della stessa medaglia: due campioni che Napoli (e non solo) ha masticato e buttato via – pur rimanendo in buoni rapporti – senza appello. Ora è il momento della rivincita: la seconda occasione che passa – per modo di dire – una volta sola e va colta al volo. Edinson l’ultimo giro di valzer vorrebbe farlo con Rino, con la suggestione perenne dei “Quartieri Spagnoli” che ritornano come denominatore comune ma sotto un’altra forma. Un modo come un altro per combattere l’apatia e stuzzicare, leggermente, la storia. Lontano dai paradossi e le avversità.