Caso Suarez, la Juventus aiutata da una talpa: e ora?

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Continuano senza sosta le indagini della Procura di Perugia sull’esame farsa che avrebbe agevolato Luis Suarez nell’ottenimento della cittadinanza italiana.

Come riportato dal Corriere Della Sera, oltre alle false dichiarazioni dell’ufficio legale della Juventus e del direttore sportivo Fabio Paratici che hanno rallentato il lavoro dei procuratori, sarebbero emersi nuovi particolari sul ruolo bianconero nella vicenda.

Una talpa, infatti, avrebbe informato i dirigenti bianconeri delle indagini e delle intercettazioni, suggerendo di fatto alla società di mollare l’affare e spostarsi su altri obiettivi. Ed è esattamente quanto fatto dalla Juventus, che ha poi virato definitivamente su Morata, preferito anche ad Edin Dzeko.

Non è un caso che anche gli avvocati che seguono le vicende legali bianconere, fermi e concordi con il “piano” dei “professori” dell’Università di Perugia per aiutare l’uruguaiano (e, conseguentemente, la Juve) nel superamento dell’esame, abbiano poi improvvisamente cambiato registro, disinteressandosi delle modalità di somministrazione dell’esame.

Un tentativo di salvarsi in calcio d’angolo, smascherato però dal lavoro della Procura di Perugia, decisa ad andare fino in fondo in questa vicenda. Una vicenda che continuerà ad alimentare polemiche ed a riempire le pagine dei giornali ancora per molto.

Dal punto di vista delle sanzioni sportive, il ventaglio è molto ampio: si va da una semplice ammenda per la società alla retrocessione in campionati cadetti. Dal punto di vista penale, come comunicato dalla stessa Juventus, al direttore sportivo Paratici è giunto un avviso di garanzia per il reato ipotizzato dell’articolo 371 bis del codice penale. Dal punto di vista morale la situazione è ben più grave, nonostante questo non porti alcuna sanzione.

Da un lato, vi è l’aiuto di un’Università ad un milionario nell’ottenimento di una cittadinanza. Una caduta di stile per l’Italia, culla della cultura ma, a quanto pare, anche di altro. Uno schiaffo morale verso tutti quei cittadini del mondo che si sono visti rigettare – magari più volte – il tentativo di superare un esame per diventare italiani. Il motivo? La mancanza di fama e di “spinta dall’alto”, oltre che di preparazione naturalmente.

Dall’altro, una brutta figura – l’ennesima – a livello internazionale dell’ormai consolidato brand bianconero, portato in alto dai successi, dall’arrivo di Cristiano Ronaldo e da un periodo d’oro che sembra non voler finire mai. Esattamente come dieci anni fa, quando il mondo calcistico fu stravolto e sconvolto dalla triste vicenda Calciopoli, che aveva tra i protagonisti proprio la Juventus.

Due periodi differenti, due vicende differenti, accomunate da un’unica domanda: ma vincere è davvero l’unica cosa che conta?