Caso scommesse, Zaniolo: “La polizia a Coverciano un incubo”
Caso scommesse – Nicolò Zaniolo ha rilasciato una lunga intervista, dove affronta diverse tematiche tra cui il delicato caso scommesse scoppiato qualche mese fa.
A distanza di qualche mese dello scandalo in Italia del caso scommesse che ha principalmente colpito e sanzionato Fagioli e Tonali, Nicolò Zaniolo è tornato a parlare di questo delicato tema, rilasciando un’intervista ai taccuini de La Gazzetta dello Sport. Di seguito, le dichiarazioni dell’attaccante dell’Aston Villa sull’inchiesta della Procura di Torino: “Anche se poi tutto è andato bene, non è stata una cosa bella, ma non posso dire nulla sulle indagini. La cosa importante è che sia finita, però è brutto essere tirati in mezzo a una storia del genere senza avere fatto niente di grave. Ha presente come posso aver vissuto l’arrivo della polizia a Coverciano? Un incubo“.
Caso scommesse, Zaniolo: “Ora mi sento meglio”
Nicolò Zaniolo continua l’intervista alla Rosea. Fortunatamente per l’ex Roma, il caso scommesse è ormai un capitolo chiuso: “Mi sento meglio naturalmente, ma avevo già cominciato a sentirmi così dopo l’incontro con la procuratrice, quando è stata accertata la verità di quello che dicevo. Paura? No, perché sapevo quello che avevo fatto. O meglio, che non avevo fatto. Chiariamo: io ho giocato su cose da casinò, ma non ho mai scommesso. Comunque ho sbagliato lo stesso, non posso negarlo, ma non sapevo fosse una piattaforma illegale“.
Nicolò Zaniolo conclude poi, rispondendo alle critiche esterne sull’immagine negativa che i calciatori possono dare dopo questi episodi: “Può essere vero, ma io rispondo solo per me stesso. E allora le dico che la nostra è una vita… come dire… a doppio taglio. Lo so abbiamo i soldi, possiamo permetterci cose a cui la maggior parte delle persone non può arrivare, però spesso siamo costretti a stare da soli“.