L’avvocato di Alessandro Florenzi ha parlato del coinvolgimento del suo assistito nel caso relativo alle scommesse: Queste le sue parole.
Durante l’ultima pausa nazionali, Fabrizio Corona ha scosso le fondamenta del calcio italiano svelando il coinvolgimento di alcuni giocatori del campionato di Serie A in un giro di scommesse su piattaforme illegali. Tra i primi nomi svelati da Corona c’erano quelli di Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. I primi due dopo le verifiche e il processo sono stati squalificati rispettivamente per 7 e 10 mesi per aver scommesso sul calcio. Tonali aveva scommesso anche sul Milan. Qualche giorno fa, dopo che il clamore relativo al caso scommesse si era ridimensionato, è venuto fuori un altro nome della Serie A. Quello di Alessandro Florenzi.In merito al suo coinvolgimento e sull’udienza della Procura di Torino ne ha parlato Gianluca Tognozzi, avvocato del giocatore.
Di seguito le dichiarazioni, riportate da TV Play, di Gianluca Tognozzi, avvocato di Florenzi riguardo il caso scommesse.
“Come abbiamo scritto nella nota inviata alle agenzie di stampa, a Florenzi non è stato contestato nulla per quanto riguarda l’ipotesi di scommesse calcistiche. Si tratta di scommesse di natura personale che abbiamo chiarito, spero non ci sia altro, è una situazione molto simile a quella di Zaniolo. Non ci sono contestazioni di alcuna natura per quanto riguarda il mondo del calcio. Si dice ‘spero non ci sia altro’ per una questione di stile fino a quando non si chiuderà l’indagine. La Procura di Torino come giustizia ordinaria, alla giustizia sportiva non ha inviato nulla, poi questa può prendere iniziativa se ci dovessero essere dichiarazioni di qualcun altro. Ma la Procura della Repubblica di Torino non ha inviato nulla alla Federazione.
Per quello che sappiamo fino ad oggi la Procura di Torino non ha contestato nulla per quanto riguarda scommesse sul calcio e Florenzi ha confermato di non aver mai scommesso sul calcio in vita sua e non è emerso niente che lo faccia pensare. Il nostro ordinamento prevede in questi casi di oblare. Quando l’indagine andrà verso la chiusura provvederemo all’oblazione. Non scordiamoci l’età di questi ragazzi, sono giovanissimi, è una cosa indipendente dal fatto che siano calciatori o meno, non ne farei un reato di genere”.