Caso scommesse, la Lega contro Gravina: interviene Malagò

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Il caso scommesse spinge in primis il partito della Lega a chiedere le dimissioni di Gabriele Gravina, presidente della FIGC: interviene il numero uno del Coni, Giovanni Malagò.

Lo scandalo del caso scommesse dilaga anche e soprattutto ai vertici della FIGC. Dopo Matteo Salvini, leader della Lega, il quale chiedeva le dimissioni di Gabriele Gravina perché “la guida va rivoluzionata“, ora è il tempo di un altro partito, ovvero Fratelli d’Italia. Come si legge sull’edizione odierna del Corriere della Sera, gli esponenti di FdI vorrebbero il commissariamento della Federazione da parte del Coni di Giovanni Malagò. Il motivo risiederebbe nelle “inefficienze” del calcio italiano. Dal suo canto, Forza Italia evidenzia delle “problematiche, ma solo gli associati della FIGC devono fare le valutazioni del caso“.

Governo contro Gravina, Malagò: “La politica non occupi lo sport”

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Il ko di Wembley della Nazionale italiana contro l’Inghilterra è la ciliegina sulla torta per la maggioranza di governo, che chiede le dimissioni di Gabriele Gravina, presidente della FIGC. A tal proposito, il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, è intervenuto per cercare di fare chiarezza sui ruoli: “È importante che la politica si occupi di sport, c’è un grande bisogno, ma non significa che debba occupare lo sport“.

Le due mancate qualificazioni ai Mondiali, unite allo scandalo del caso scommesse sono senz’altro la leva su cui spinge la maggioranza di Governo, specie il leader della Lega Matteo Salvini, per far cadere Gabriele Gravina. Tuttavia, l’83% del Consiglio Federale si è schierato in difesa del presidente della FIGC: “Così si rischia di fare uscire l’Italia dalla UEFA e della FIFA che non tollerano ingerenze della politica“. Il mandato dello stesso Gravina avrà fine nel 2024 e si pensa già ad Abodi come possibile successore. Si resta in attesa di ulteriori aggiornamenti.