Caso scommesse, Corona svela la sua fonte: risale all’Inter di Mourinho

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(Photo by Getty Images)

Fabrizio Corona torna a parlare sul caso scommesse, rivelando la sua fonte confidenziale: risale ai tempi dell’Inter di José Mourinho.

Fabrizio Corona non perde occasione per tornare a parlare sul tema più discusso in Italia negli ultimi giorni, ovvero il caso scommesse. Da Fagioli a Zaniolo e Tonali, passando per Zalewski, nonostante quest’ultimo non risulti nel registro degli indagati di Torino. Lo stesso calciatore della Roma tra l’altro, dal ritiro con l’Under 21 della Polonia, ha giurato di non aver mai scommesso in vita sua. Il fotografo originario di Catania è certo che senza le sue rivelazioni pubblicate in questi giorni sui rispettivi canali social, non ci sarebbe stata una netta accelerata nell’inchiesta da parte della Procura sul giro di scommesse illecite.

Caso scommesse, Corona svela la sua fonte: risale all’Inter di Mourinho

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Intervistato dal Corriere della Sera, Fabrizio Corona continua a cavalcare sul caso scommesse, spiegando come la Digos non sarebbe mai andata a Coverciano per Zaniolo e Tonali senza le sue dichiarazioni: “Non sarebbero mai andati lì se Dillinger non avesse fatto i nomi. Loro li sapevano ma avrebbero aspettato la partita dell’Italia. Stiamo facendo praticamente due inchieste parallele. Questa è la prima volta che lavoro con la Procura diciamo non da infame, ho fatto sette anni di galera… Sappiate che sono coinvolti almeno altri 10 calciatori, 5-6 procuratori e ci sono pure le bische clandestine. Quante squadre sono coinvolte? I nomi non posso farli altrimenti vengo indagato“.

Fabrizio Corona si sofferma poi sulla fonte confidenziale legata al caso scommesse, smentendo le voci su una possibile talpa all’interno della Procura: “Solo lavoro giornalistico. La fonte è lo zio di un ex calciatore dell’Inter di Mourinho, amico intimo di Mario Balotelli. Mario è un mio amico, è venuto tante volte qui da me, era scioccato dalle prove che gli ho dato… lo zio racconta che suo nipote si era trasferito a Roma e poi ha aperto una bisca. Tutto verificato“.

Ci sono anche dei Presidenti… Il problema è che questi giocatori sono malati, la ludopatia è una dipendenza come la coca, sono sfruttati dal sistema… giocano prima alle slot, a blackjack, poi le bische e diventano vittime della malavita. Io so di questi ma ce ne saranno molti altri, non parliamo poi della B. In una settimana siamo diventati punto di riferimento per tutta l’informazione. Oggi in Italia ci sono solo due cose: Hamas e questa… e questa l’ha fatta la banda Dillinger… siamo dei fuorilegge dell’informazione che rischiano la vita. Mi verranno a cercare le curve e i malavitosi ma siamo riconosciuti e il sito vale un sacco di soldi…“.