Potrebbe aprirsi uno scenario agghiacciante nel calcio italiano dopo il caso plusvalenze che ha coinvolto, per ora, la Juventus. Ad ora i bianconeri attendono di fare ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport dopo essere stati penalizzati di ben 15 punti in classifica. Dopo il ricorso presentato al Coni, bisognerà comprendere come e quanto l’inchiesta si allargherà ad altri club.
La Juventus è stata la prima squadra, per ora, sanzionata dalla FIGC per aver violato i principi di lealtà sportiva per il caso plusvalenze. I bianconeri, secondo Il Sole 24 Ore, sarebbero stati penalizzati in classifica per aver pianificato sistematicamente le plusvalenze cedendo giocatori al solo scopo di aggiustare i conti, alterando così il bilancio. Nel “dossier” Prisma si parla di ben 150 milioni di euro di controvalore tra il 2019 e il 2021. Il procuratore federale Chinè aveva, infatti, chiesto di estendere sanzioni e ammende ad altri otto club:
Come riporta Calcio e Finanza, la Procura di Torino avrebbe stilato, nel corso delle sue inchieste, una lista di società con cui la Juventus avrebbe intrattenuto le cosiddette “partnership opache”. Per questo, nell’elenco, vengono citate altre squadre di Serie A, tra cui: Sassuolo, Atalanta, Udinese, Sampdoria, Empoli e Monza. Oltre ad esse ci sarebbero anche club di Serie B e svizzeri: Parma, Pisa, Cosenza e Pescara in Italia, mentre realtà straniere come Lugano, Basilea e Sion. Da quanto è emerso, l’istruttoria del procuratore Chinè è ancora in corso e servirà per comprendere il dolo nel raggiungimento di benefici contabili in entrambe le dirigenze coinvolte negli scambi. Al momento l’unica cosa certa è che la possibilità che il Caso Plusvalenze abbia “nuovi attori” c’è. Nelle prossime settimane potrebbe essere formalizzato il deferimento per alcuni club frequentemente intercettati dal radar del procedimento penale in corso.