Il caso plusvalenze continua a tener banco in casa Juventus. Secondo quanto riporta Tuttosport, il Gip di Torino, Ludovico Morello, è l’arma a cui si affida la società bianconera per respingere le richieste della Procura di Torino. Secondo Morello, le plusvalenze sono un metodo utilizzato da tante società professionistiche per mantenere i bilanci in attivo. Per la manovra stipendi, Morello afferma che la situazione critica portata dal Covid ha causato diverse problematiche ai bianconeri.
Secondo il Gip, la pratica delle plusvalenze è diffusa in Serie A. Proprio per questo motivo, la Juventus non si è mossa in malafede ma per interesse del club. Di conseguenza, non ci sarebbe alcun dolo nelle azioni della società bianconera e potrebbe così decadere l’ipotesi di reato. Morello ha difeso anche le figure degli indagati: «Sono soggetti completamente incensurati e perfettamente inseriti nel tessuto economico e sociale – scrive Morello -. La società nei cui confronti sono mosse le contestazioni è una delle più importanti in ambito calcistico nazionale e internazionale, quotata in Borsa, quindi ragionevolmente molto attenta e sensibile alle conseguenze di eventuali indagini a suo carico».
Morello afferma che anche sulla manovra stipendi non ci può essere dolo e i movimenti sono stati fatti in buona fede. Secondo il Gip, l’arrivo del Covid ha creato diversi problemi economici, a causa della sospensione delle attività sportive. Morello segnala che: «Le problematiche finanziarie del club fossero in parte antecedenti all’emergenza Covid, tuttavia è bene evidente come entrambe le”manovre stipendi” del 2020 e del 2021 siano in stretto rapporto con i fatti collegati alla pandemia e, quindi, come le stesse (certamente illecite e in relazione alle quali si condivide con la pubblica accusa la sussistenza di gravi indizi) siano da ritenersi legate a un determinato periodo storico non più attuale».