Il caso tamponi nella Lazio si infittisce sempre di più e la Gazzetta dello Sport ha ottenuto alcune dichiarazioni del presunto testimone al quale il club farebbe riferimento per risolvere la questione. Si parla dell’autorizzazione data da questo dottore ad Immobile per la partenza per Torino. Il dottor Enrico Di Rosa, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL 1 di Roma nega tutto. “Io non ho mai dato alcuna autorizzazione. Non so perché il mio nome sia ovunque, non riesco a capirlo. Questa autorizzazione non l’ho data né avrei potuto darla visto che appartengo alla Asl Roma 1 e la Lazio a quella di Roma 4.” Ha poi aggiunto: “Non ho mai ricevuto una documentazione sul giocatore, quindi non avrei potuto esprimermi. Non ho neanche mai parlato con nessuno, tanto che con la Asl stiamo valutando se fare un comunicato.”
Scricchiola, quindi, la linea difensiva della Lazio che aveva inserito Di Rosa come testimone al processo che partirà il 26 marzo al Tribunale Federale. La Lazio rischia una penalizzazione. L’ipotesi delle sconfitte a tavolino, infatti, resta sullo sfondo. Il club biancoceleste, infatti, è stato deferito per non avere comunicato alle ASL competenti e non aver messo in isolamento 8 giocatori positivi ai tamponi dell’UEFA in occasione delle gare contro Bruges e Zenit tra ottobre e novembre. Inoltre, sempre per non aver comunicato e messo in isolamento 3 giocatori risultati positivi sempre ai tamponi UEFA prima della partita contro il Torino del primo novembre. Infine, per aver inserito nella distinta di gara un calciatore positivo in quella successiva contro la Juventus.
Il processo di primo grado, e i suoi successivi livelli, rischia di cambiare la classifica di Serie A in un momento decisivo della stagione. La Lazio continua a ritenersi innocente, ma il caso è molto intricato. Sicuramente questa novità porterà ulteriori sviluppi ad una vicenda tutt’altro che vicina alla conclusione.